L'Altra Bolla
Vignetta del Fatto sulla Mannocchi: Brutale, ma reale. Parsi? Da cyberbullo social in TV diventa agnellino
Tempo di lettura: 5 minuti. La vignetta del Fatto Quotidiano ha mostrato una realtà che va oltre i manganellatori social che fomentano una bolla che nell’opinione pubblica non trova riscontro

Per chi ha fretta:
- Nella puntata di Piazza Pulita, Parsi e Mannocchi, elogiano il mandato di cattura emesso nei confronti di Putin nonostante non abbia un effetto pratico
- Elogiano la scelta dell’Inghilterra di avvisare gli eserciti alleati dell’impiego di munizioni all’uranio impoverito
- Bersagliano l’opinione pubblica descrivendola ininfluente sulle azioni politiche ed incapace di riflettere sul conflitto.
- Il Fatto quotidiano riassume con una vignetta l’intervento della Giornalista che nelle sedi istituzionali, con Parsi presente, aveva preso le distanze dai suoi colleghi. Il quotidiano di Travaglio e Padellaro aggiunge alla foto la didascalia “Cranio impoverito”.
- La difesa d’ufficio per la Mannocchi avviene sui social ed in tv per mano di coloro che fino a ieri hanno stilato liste di proscrizione, offese gratuite e campagne di delegittimazione nei confronti dei Putinvhester per non mancare nella distinzione di genere “è anche donna”.
- Metodo che ha favorito Parsi nel farsi strada nell’attività di propaganda utile a fomentare la guerra nell’opinione pubblica italiana, ma senza successo.
Nella puntata di Piazza Pulita del 23 marzo si sono confrontati Antonio Padellaro, Angelo Negri, Francesca Mannocchi e Vittorio Emanuele Parsi sul conflitto ucraino. Il dibattito si è concentrato soprattutto sul mandato di cattura internazionale emesso ai danni di Putin dalla Corte di Giustizia dell’Aia e sull’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito annunciato dal Regno Unito.
Piazza Pulita è iniziata nel peggiore dei modi se prendiamo in considerazione la tendenza generale dei media nel giustificare o elogiare ogni iniziativa bellica che l’Occidente sta mettendo in campo in Ucraina, compresa l’escalation del conflitto dal punto di vista militare, con il fine di salvare il paese di Zelensky dall’invasione russa dapprima con sanzioni economiche e poi con l’invio di tantissime armi sul territorio proprio perchè le narrazioni messe in piedi da economisti, giornalisti ed esperti geopolitici di una certa parte non hanno sortito l’effetto annunciato.
Corrado Formigli, che è stato uno degli inviati durante il periodo della guerra dei Balcani, ha raccontato attraverso un monologo, lanciato inusitatamente ad inizio trasmissione da Maurizio Massini, la storia di un soldato italiano morto per essere stato a contatto con le munizioni dall’alta capacità cancerogena, tanto da rendere radioattivo un cadavere straziato da tumori e di fatto pericoloso anche per chi veglia attorno ad esso. Il dibattito svolto in studio ha visto la coppia Manocchi e Parsi avere un tono molto più basso e a tratti avvilito se consideriamo il tenore dei loro interventi social dove sparano a zero, anche con toni poco professionali, chi è stato schedato in Italia con il soprannome Putinvhester secondo il metodo tanto caro delle liste di proscrizione lanciate dall’area che oggi piange gli attacchi ai danni dei suoi esponenti.
Dinanzi ai drammi raccontati e certificati circa l’uso dell’uranio impoverito, sia la Mannocchi che Parsi si sono dimostrati molto comprensivi sulla scelta dell’Inghilterra di minacciarne l’impiego nel conflitto che sta straziando sul campo di battaglia l’Ucraina e nelle borse un’intera economia occidentale. Aspetti questi che sia Parsi che la Manocchi fanno finta di non vedere e che invece l’opinione pubblica italiana percepisce ed è soprattutto per questo motivo che quest’ultima vede con scetticismo l’attuale narrazione della guerra e vive con la speranza di una pace che invece non è una priorità per chi racconta la guerra dal fronte istituzionale, Parsi, e chi dal fronte ucraino, Mannocchi. Anzi, il bisogno di non sedersi al tavolo da deboli, come ha sottolineato Mannocchi e come ha evidenziato Parsi facendosi strada nel mondo della propaganda di Governo come il più alto esponente, ha portato l’Occidente ad aumentare la necessità di forza militare senza entrare in guerra, rimuovendo a priori le ragioni russe, per sedersi a un tavolo e trattare, ed ha provato a facilitare la narrazione con una censura preventiva delle informazioni provenienti da Mosca, grazie all’esercito di debunker, giornalisti ed analisti di Think Tank finanziati dal mondo anglosassone che spesso inciampano nell’affrettarsi a smentire notizie scomode che poi i fatti rendono evidenti.
È facile sia per Parsi sia per la Mannocchi presenziare nei palazzi che contano e sparlare di Santoro dicendo “io non mi siedo a discutere con lui”, oppure dare addosso al professore Orsini senza un contraddittorio e grazie all’aiuto di una rete di supporto che dall’inizio della guerra ha avviato una vera e propria caccia all’uomo con il colbacco disseminando odio e discredito verso professionisti dell’informazione e stimati docenti universitari che all’improvviso sono diventati “brocchi” perché conservano memoria delle malefatte della NATO nel corso della storia recente, presentano il conflitto del Donbass generato dalla destituzione di Maidan, anche ChatGpt sa questo evento, e dalla narrazione di un fronte Occidentale spietato nei confronti dei suoi stessi alleati, vedi il caso Nord Stream e l’attacco alla Germania. Logiche che molti analisti geopolitici raccontano dall’inizio della Guerra, analisti come Parsi che ha guadagnato notorietà evitando il confronto in tv con Orsini forte dei suoi incarichi pubblici che lo hanno responsabilizzato nel portare l’Italia felicemente in guerra.

Perché se nulla cambia da questo conflitto nei prossimi mesi, con l’arrivo della bella stagione, con il continuo crollo dei mercati che hanno reso l’Occidente l’unico ordine mondiale fino all’inizio del conflitto e con la continuazione della decimazione dell’esercito ucraino, rispondere a tono ai russi sul campo di battaglia sarà possibile non più con l’invio di armi, ma di soldati come ha dichiarato lo stesso Ministro Crosetto, presentando la necessità di difendersi nei prossimi anni.
Lo stesso Crosetto, che è stato costretto nell’accerchiarsi di un think tank dove non può mancare il “menestrello” Parsi e addirittura il ministro della verità italiano Gianni Riotta assoldato dall’Unione europea per stabilire chi dice il vero e chi il falso attraverso la scuola di giornalismo dell’Università Luiss, ateneo che ha scaricato Orsini ed ha avuto il prestigio di inserire uno dei giudici che ha emesso il mandato di cattura internazionali ai danni di Putin.
La vignetta brutale del Fatto Quotidiano

La vignetta del Fatto Quotidiano che colpisce una giornalista, non è stata altro che una fotografia del pensiero della Mannocchi espresso dalle sue labbra in quel di Piazza Pulita e che deve fare i conti con quell’opinione pubblica a suo dire incapace di valutare come stanno le cose tanto da scomodare Enrico Mentana a sua difesa, quando questi è stato protagonista di attribuzioni russe nei fatti di guerra che poi si sono dimostrati errori ucraini come Kramators’k, Nord Stream (tutti lo sono stati tranne i russi) e l’incidente missilistico ai confini della Polonia dove morirono due agricoltori.
Sulla questione del “Cranio impoverito” in effetti c’è una offesa e che forse questa sarà sfuggita al vignettista ed è giusto precisare il fatto che la giornalista è affetta da sclerosi multipla come lei stesso ha raccontato. Al netto dei problemi di salute,
davvero la giornalista comprende l’uranio impoverito?
Se è così comprenderà anche le armi tattiche nucleari e un eventuale male assoluto per un fine così alto come la salvezza di uno Stato che tanto corretto fino ad oggi non è stato nei suoi rapporti internazionali.
Quindi la domanda “ci è o ci fa?” è d’obbligo e l’opinione pubblica se l’è posta sulla base non di quello che dicono gli altri sulla giornalista, ma su quello che la giornalista racconta attraverso le parole dei vari Parsi, Tocci e fonti dei Servizi Ucraini, Britannici e Americani e che molte volte non hanno trovato riscontro se non quella dell’escalation militare giusta con lo stesso valore delle provette di armi biologiche trovate in Iraq.
C’è poi un altro quesito, Parsi e Mannocchi, nel caso, manderanno i propri figli al fronte come noi comuni mortali oppure gli garantiranno un posto dietro le quinte grazie alle loro aderenze internazionali?
L'Altra Bolla
L’annuncio dello show di Tucker Carlson su Twitter diventa il tweet della settimana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Il popolare conduttore televisivo fa il botto sul social media

Tucker Carlson, noto conduttore televisivo e giornalista americano, ha recentemente annunciato il suo nuovo show su Twitter, riscuotendo un enorme successo. Il tweet con l’annuncio è diventato il numero 1 della settimana, dimostrando la popolarità di Carlson e l’attesa per il suo nuovo programma.
L’annuncio del nuovo show di Tucker Carlson
Tucker Carlson ha annunciato il suo nuovo show attraverso un tweet, attirando l’attenzione di migliaia di utenti su Twitter. L’annuncio ha generato un’enorme quantità di interazioni, tra cui retweet, like e commenti, rendendolo il tweet più popolare della settimana.
La popolarità di Tucker Carlson
Testo: Tucker Carlson è un volto noto nel panorama mediatico americano, grazie al suo show “Tucker Carlson Tonight” trasmesso su Fox News. La sua popolarità si riflette anche sui social media, dove il conduttore vanta un vasto seguito. L’enorme successo del suo annuncio conferma la grande attesa per il suo nuovo show.
Aspettative per il nuovo programma di Tucker Carlson
Testo: Sebbene non siano ancora stati rivelati dettagli specifici sul nuovo show di Tucker Carlson, l’entusiasmo suscitato dall’annuncio suggerisce che sarà molto atteso. Gli spettatori e i fan di Carlson sono ansiosi di scoprire quali temi e argomenti verranno affrontati nel nuovo programma e quale sarà il suo approccio.
L'Altra Bolla
Elon Musk lascia Twitter nelle mani di una donna e del WEF

Tutto il mondo è entusiasta della scelta del padrone di Twitter nell’affidare il ruolo di amministratore delegato a Linda Yaccarino, nota professionista e dirigente aziendale considerata positivamente nel contesto manageriale statunitense e soprattutto nel campo dei media.
Chi è Linda Yaccarino
Linda Yaccarino è un’esperta di media e pubblicità americana. Ha ricoperto il ruolo di Chairwoman, Global Advertising and Partnerships presso NBCUniversal, una delle principali società di media e intrattenimento negli Stati Uniti. Yaccarino ha avuto la responsabilità di supervisionare tutte le attività pubblicitarie e di partnership dell’azienda, tra cui la vendita di spazi pubblicitari su piattaforme televisive, digitali e streaming.
Prima di entrare a far parte di NBCUniversal nel 2011, Linda Yaccarino ha lavorato in posizioni dirigenziali in altre importanti società mediatiche, come Turner Broadcasting (ora WarnerMedia) e Viacom. Durante la sua carriera, si è guadagnata la reputazione di essere una leader innovativa e strategica nel settore della pubblicità e dei media. Grazie alla sua esperienza e ai risultati ottenuti, è stata riconosciuta come una delle figure più influenti nel settore.
Una scelta annunciata in pompa magna
La scelta di Elon Musk era stata annunciata attraverso un tweet nel quale aveva già suggerito ai suoi followers che il suo ruolo sarebbe passato nelle mani di una quota rosa. Questa scelta secondo molti, però, pare che abbia allontanato ancora una volta li leader della libertà e di pensiero in rete, soprattutto secondo tutto il movimento anti progressista e anti globalista, da quelle che erano le premesse iniziali occorse quando aveva acquisito il social network. Perché dopo la lettera firmata contro il suo ex socio Sam Altman con il fine di frenare lo sviluppo di Chat GPT, insieme a componenti illustri del World Economic Forum, scienziati di aziende competitor come Apple e Google, Elon Musk ha nominato una delle più grandi frequentatrici dei salotti del WEF. Per molti che vedono il World Economic Forum come un trampolino di lancio o un patentino di qualità, la nomina di Yaccarino porterà Musk sulla retta via auspicando maggiori censure contro pensieri e opinioni e contenuti in che non siano in linea con l’indirizzo del Think Tank globale da sempre spietato contro le logiche conservatrici, religiose e tradizionaliste.
Dal WEF al Twitter, passando per la destra USA
Proprio per questo motivo, i detrattori del World Economic Forum già lamentano di aver definitivamente perso l’ultimo la baluardo della libertà di pensiero e di espressione sui social e l’operazione Yaccarino dovrebbe garantire maggiore coesione di intenti con l’Unione Europea che ha minacciato precedentemente di mettere Twitter al bando in seguito alle sue policy di gestione dei contenuti che non sono in linea con le richieste della Commissione Europea e del Digital Service Act.
Facendo un’analisi conclusiva di questa operazione è possibile anche sostenere che la nomina di Yaccarino lascerà gli utenti europei nelle maglie della censura e delle logiche previste dal Digital Service Acts, mentre negli Stati Uniti sarà possibile per Elon Musk cavalcare qualsiasi posizione politica utile alla sopravvivenza del suo social network pagato 40 miliardi di dollari grazie ad una dirigente stimata e vicina al mondo dei Repubblicani.
L'Altra Bolla
“Happy Mothers’ Day”: la campagna che sfida i tabù sulla sessualità delle mamme
Tempo di lettura: < 1 minuto. Quando si diventa mamme, non si smette di essere donne.

La maternità e il piacere sono due concetti che, purtroppo, nella nostra società spesso non vengono associati. La campagna “Happy Mothers’ Day”, lanciata in occasione della Festa della Mamma, vuole sfidare questi pregiudizi e ribadire che le mamme non smettono di essere donne.
Una campagna provocatoria che rompe gli stereotipi
La campagna “Happy Mothers’ Day” di Control vuole abbattere i cliché legati alla maternità e alla sessualità delle donne. Tuttavia, le affissioni pubblicitarie proposte non sono state accettate, dimostrando quanto sia ancora radicato il tabù.
Il potere delle persone comuni nel diffondere il messaggio
Influencer, opinion leader, editori e soprattutto mamme, donne e persone comuni stanno diventando l’unico mezzo di diffusione di questa campagna. Attraverso i loro canali, riescono a raggiungere un pubblico vasto e a condividere un messaggio importante: una società senza pregiudizi è il regalo più bello che possiamo fare alle nostre mamme.
Un progetto che non si ferma qui
Questa non è l’unica iniziativa prevista per la campagna “Happy Mothers’ Day”. Il progetto continuerà, con l’obiettivo di abbattere stereotipi e pregiudizi legati alla maternità e alla sessualità femminile. Restate sintonizzati per scoprire le prossime novità fanno sapere gli autori dell’iniziativa pubblicitaria.
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