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Bye Bye Kaspersky. Il Governo consiglia la disinstallazione dei prodotti russi

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Dopo giorni di dibattito social, il Governo italiano attraverso il Computer Security Incident Response Team – Italia, ha consigliato di aumentare il livello di sicurezza informatica alle aziende in virtù del conflitto tra Ucraina e Russia.

A finire sul banco degli imputati “software che potrebbero non fornire standard di protezione elevati” perché potenzialmente vicini alle società di intelligence Governative di altri paesi” già affrontato in un dibattito social a cui la redazione ha partecipato attivamente. Quella che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Franco Gabrielli, definisce autonomia tecnologica, per molti esperti italiani sarebbe necessario considerare il concetto di indipendenza nell’ambito non solo dei confini nazionali, ma di quelli Europei.

In un momento in cui l’Italia disconosce l’unico antivirus nazionale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale “raccomanda di procedere urgentemente ad un’analisi del rischio derivante dalle soluzioni di sicurezza informatica utilizzate e di considerare l’attuazione di opportune strategie di diversificazione per quanto riguarda, in particolare, le seguenti categorie di prodotti e servizi

Secondo la lista fornita e composta da tutto ciò che concerne la sicurezza degli ambienti supervisionati da Firewall, Antivirus, Antimalware e EDR su cloud, intranet e servizi di posta, il riferimento non è casuale e riguarda per l’appunto l’azienda Kaspersky.

Il comunicato del CSIRT termina con un appello a non eseguire frettolosamente i lavori di riammodernamento per evitare di indurre le aziende ed i soggetti privati, compresi gli Enti pubblici, nel restare senza protezione in attesa di nuovi strumenti di sicurezza.

Secondo una riflessione avuta con una nostra fonte, il fatturato italiano di Kaspersky si aggira intorno ai 20 milioni di euro ed attualmente vanta circa 2.700 partnership con il settore pubblico (ministeri, Comuni, alcuni settori delle forze dell’ordine) e circa 10 mila clienti attivi nel mondo business. Nei giorni scorsi l’azienda aveva diffuso un comunicato per tranquillizzare i clienti ed il Governo, ma visti i risvolti non è stato sufficiente.

Le alternative ci sono, ma le parole dello stesso Gabrielli non verranno onorate nel breve periodo perché ad oggi l’autonomia tecnologica del paese si appoggia su quella di altre nazioni che hanno sviluppato da tempo sistemi di sicurezza dello spazio cibernetico.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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