Sicurezza Informatica
Interpol: Australia finanzia di 815000 dollari il database per i minori vittime della pedofilia
La Polizia Federale Australiana (AFP) sta contribuendo con 815.000 dollari australiani a un significativo miglioramento del database ICSE (International Child Sexual Exploitation) di INTERPOL. Il database ICSE è uno strumento innovativo per far progredire le indagini sullo sfruttamento minorile attraverso una maggiore condivisione delle informazioni a livello globale. L’aggiornamento, noto come ICSE Next Generation, è stato progettato per accelerare il processo di identificazione delle vittime di sfruttamento minorile da parte degli investigatori, grazie all’integrazione delle più recenti tecnologie per migliorare l’analisi di testi, audio e video, il riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale. Lanciato 13 anni fa, l’ICSE collega attualmente investigatori specializzati in 68 Paesi e ha finora contribuito all’identificazione di oltre 31.000 vittime, tra cui 860 vittime in Australia.
In media, ogni giorno vengono identificate circa sette vittime.
Identificazione degli autori di reato
Inoltre, più di 14.000 autori di reati sono stati rintracciati e arrestati dalle forze dell’ordine, tra cui 349 in Australia. Il commissario dell’AFP, Reece Kershaw, ha dichiarato che la collaborazione tra l’AFP e l’INTERPOL per sostenere l’aggiornamento del database ha evidenziato l’impegno delle forze dell’ordine nel proteggere i bambini in tutto il mondo e nel consegnare i colpevoli alla giustizia. Il Commissario dell’AFP Kershaw e il Segretario Generale Stock annunciano il potenziamento del database internazionale sullo sfruttamento sessuale dei minori (ICSE). “Sappiamo che non possiamo vincere questa importante battaglia da soli. L’avanzamento di questo database cambia le carte in tavola per quanto riguarda il modo in cui le forze dell’ordine di tutto il mondo possono collaborare per proteggere i soggetti più vulnerabili della nostra società: i nostri bambini”, ha dichiarato il Commissario Kershaw.
Il commissario Kershaw ha dichiarato che le indagini sulla protezione dei minori saranno rafforzate grazie al fatto che le forze dell’ordine eviteranno di duplicare gli sforzi, esaminando più volte il materiale di sfruttamento dei minori online in diverse giurisdizioni.
Individuare, seguire e distruggere
Questo strumento specializzato significa che i nostri investigatori saranno più veloci ed efficienti che mai, consentendoci di individuare, seguire e bloccare rapidamente coloro che cercano di danneggiare e sfruttare i bambini in tutto il mondo – e soprattutto di consegnarli alla giustizia”. “L’AFP è orgogliosa di collaborare con l’INTERPOL, insieme alle nostre controparti statali, del Commonwealth e internazionali, per combattere questo crimine insidioso”, ha concluso il Commissario Kershaw. “La decisione dell’AFP di fornire questo finanziamento sottolinea il suo forte e incrollabile impegno per la protezione dei bambini, nonché la sua fiducia nel database ICSE di INTERPOL, che è uno strumento di polizia vitale”. Jürgen Stock, Segretario Generale di INTERPOL “Stiamo assistendo a un aumento costante e preoccupante della quantità di materiale online relativo all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, dove ogni immagine è la prova di un crimine”. “Solo attraverso la cooperazione globale, supportata dalle più recenti tecnologie, le forze dell’ordine possono lavorare efficacemente per identificare e salvare le vittime in tutto il mondo”, ha concluso il Segretario Generale Stock. Il Centro australiano per la lotta allo sfruttamento dei minori (ACCCE) e le Operazioni di protezione dell’infanzia dell’AFP contribuiscono spesso al database dell’ICSE, assicurando che gli investigatori di altri Paesi possano beneficiare del lavoro svolto in Australia per aiutare a identificare le vittime. Nel maggio 2022, la VIU dell’ACCCE ha ospitato la terza Taskforce nazionale per l’identificazione delle vittime, nel corso della quale sono stati de-conflicati più di 3.500 file nel database dell’ICSE, con l’aggiunta delle immagini di 55 vittime appena identificate per una potenziale identificazione.
Sicurezza Informatica
Vulnerabilità RCE zero-day nei router D-Link EXO AX4800
Un gruppo di ricercatori di SSD Secure Disclosure ha scoperto una vulnerabilità critica nei router D-Link EXO AX4800 (DIR-X4860), che consente l’esecuzione di comandi remoti non autenticati (RCE). Questa falla può portare a compromissioni complete dei dispositivi da parte di aggressori con accesso alla porta HNAP (Home Network Administration Protocol).
Dettagli sulla vulnerabilità
Il router D-Link DIR-X4860 è un dispositivo Wi-Fi 6 ad alte prestazioni, capace di raggiungere velocità fino a 4800 Mbps e dotato di funzionalità avanzate come OFDMA, MU-MIMO e BSS Coloring. Nonostante sia molto popolare in Canada e venduto a livello globale, il dispositivo presenta una vulnerabilità che può essere sfruttata per ottenere privilegi elevati e eseguire comandi come root.
La vulnerabilità è presente nella versione firmware DIRX4860A1_FWV1.04B03. Gli aggressori possono combinare un bypass di autenticazione con l’esecuzione di comandi per compromettere completamente il dispositivo.
Processo di sfruttamento
Il team di SSD ha pubblicato un proof-of-concept (PoC) dettagliato che illustra il processo di sfruttamento della vulnerabilità:
- Accesso alla porta HNAP: Solitamente accessibile tramite HTTP (porta 80) o HTTPS (porta 443) attraverso l’interfaccia di gestione remota del router.
- Richiesta di login HNAP: Un attacco inizia con una richiesta di login HNAP appositamente creata, che include un parametro chiamato ‘PrivateLogin’ impostato su “Username” e un nome utente “Admin”.
- Risposta del router: Il router risponde con una sfida, un cookie e una chiave pubblica, utilizzati per generare una password di login valida per l’account “Admin”.
- Bypass dell’autenticazione: Una successiva richiesta di login con l’header HNAP_AUTH e la password generata consente di bypassare l’autenticazione.
- Iniezione di comandi: Una vulnerabilità nella funzione ‘SetVirtualServerSettings’ permette l’iniezione di comandi tramite il parametro ‘LocalIPAddress’, eseguendo il comando nel contesto del sistema operativo del router.
Fonte: SSD Secure Disclosure
Nel frattempo, è consigliato agli utenti del DIR-X4860 di disabilitare l’interfaccia di gestione remota del dispositivo per prevenire possibili sfruttamenti.
Sicurezza Informatica
SEC: “notificare la violazione dei dati entro 30 giorni”
Tempo di lettura: 2 minuti. La SEC richiede alle istituzioni finanziarie di notificare le violazioni dei dati agli individui interessati entro 30 giorni
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha adottato emendamenti al Regolamento S-P, obbligando le istituzioni finanziarie a divulgare gli incidenti di violazione dei dati agli individui interessati entro 30 giorni dalla scoperta. Questi emendamenti mirano a modernizzare e migliorare la protezione delle informazioni finanziarie individuali dalle violazioni dei dati e dall’esposizione a parti non affiliate.
Dettagli delle modifiche al Regolamento S-P
Il Regolamento S-P, introdotto nel 2000, stabilisce come alcune entità finanziarie devono trattare le informazioni personali non pubbliche dei consumatori, includendo lo sviluppo e l’implementazione di politiche di protezione dei dati, garanzie di riservatezza e sicurezza, e protezione contro minacce anticipate. Gli emendamenti adottati questa settimana coinvolgono vari tipi di aziende finanziarie, tra cui broker-dealer, società di investimento, consulenti per gli investimenti registrati e agenti di trasferimento.
Principali cambiamenti introdotti
- Notifica agli individui interessati entro 30 giorni: Le organizzazioni devono notificare agli individui se le loro informazioni sensibili sono state o potrebbero essere state accessibili o utilizzate senza autorizzazione, fornendo dettagli sull’incidente, sui dati violati e sulle misure protettive adottate. L’esenzione si applica se le informazioni non sono previste causare danni sostanziali o inconvenienti agli individui esposti.
- Sviluppo di politiche e procedure scritte per la risposta agli incidenti: Le organizzazioni devono sviluppare, implementare e mantenere politiche e procedure scritte per un programma di risposta agli incidenti, includendo procedure per rilevare, rispondere e recuperare da accessi non autorizzati o dall’uso delle informazioni dei clienti.
- Estensione delle regole di salvaguardia e smaltimento: Queste regole si applicano a tutte le informazioni personali non pubbliche, comprese quelle ricevute da altre istituzioni finanziarie.
- Documentazione della conformità: Le organizzazioni devono documentare la conformità con le regole di salvaguardia e smaltimento, escludendo i portali di finanziamento.
- Allineamento della consegna annuale dell’avviso sulla privacy con il FAST Act: Questo prevede esenzioni in determinate condizioni.
- Estensione delle regole agli agenti di trasferimento registrati presso la SEC o altre agenzie regolatrici.
Implementazione e tempistiche
Gli emendamenti entreranno in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione nel Federal Register, la rivista ufficiale del governo federale degli Stati Uniti. Le organizzazioni più grandi avranno 18 mesi per conformarsi dopo la pubblicazione, mentre le entità più piccole avranno due anni.
Implicazioni e obiettivi
Questi aggiornamenti rappresentano una risposta alla trasformazione significativa della natura, scala e impatto delle violazioni dei dati negli ultimi 24 anni. Gary Gensler, presidente della SEC, ha dichiarato che questi emendamenti forniscono aggiornamenti cruciali a una regola adottata per la prima volta nel 2000, contribuendo a proteggere la privacy dei dati finanziari dei clienti.
Inoltre, la SEC ha introdotto nuove regole a dicembre, richiedendo a tutte le società pubbliche di divulgare eventuali violazioni che abbiano influito materialmente o che siano ragionevolmente probabili influire materialmente sulla strategia aziendale, sui risultati operativi o sulla condizione finanziaria.
Sicurezza Informatica
Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere botnet cryptojacking
Tempo di lettura: 2 minuti. Il gruppo Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere la botnet di cryptojacking, prendendo di mira sistemi Linux e Windows.
Il gruppo di cryptojacking Kinsing ha dimostrato la capacità di evolversi e adattarsi rapidamente, integrando nuove vulnerabilità nel proprio arsenale per espandere la botnet. Questi attacchi, documentati da Aqua Security, mostrano come Kinsing continui a orchestrare campagne di mining di criptovalute illegali dal 2019.
Campagne e vulnerabilità sfruttate
Kinsing utilizza il malware noto come H2Miner per compromettere i sistemi e inserirli in una botnet di mining di criptovalute. Dal 2020, Kinsing ha sfruttato varie vulnerabilità, tra cui:
- Apache ActiveMQ, Log4j, NiFi
- Atlassian Confluence
- Citrix, Liferay Portal
- Linux
- Openfire, Oracle WebLogic Server, SaltStack
Oltre a queste vulnerabilità, Kinsing ha utilizzato configurazioni errate di Docker, PostgreSQL e Redis per ottenere l’accesso iniziale ai sistemi, trasformandoli poi in botnet per il mining di criptovalute.
Metodi di attacco e infrastruttura
L’infrastruttura di attacco di Kinsing si suddivide in tre categorie principali: server iniziali per la scansione e lo sfruttamento delle vulnerabilità, server di download per lo staging dei payload e degli script, e server di comando e controllo (C2) che mantengono il contatto con i server compromessi. Gli indirizzi IP dei server C2 risolvono in Russia, mentre quelli utilizzati per scaricare script e binari si trovano in paesi come Lussemburgo, Russia, Paesi Bassi e Ucraina.
Strumenti e tecniche di evasione
Kinsing utilizza diversi strumenti per sfruttare i server Linux e Windows, inclusi script shell e Bash per i server Linux e script PowerShell per i server Windows. Il malware disabilita i servizi di sicurezza e rimuove i miner rivali già installati sui sistemi. Le campagne di Kinsing mirano principalmente alle applicazioni open-source, con una preferenza per le applicazioni runtime, i database e le infrastrutture cloud.
Categorie di programmi utilizzati
L’analisi dei reperti ha rivelato tre categorie distinte di programmi utilizzati da Kinsing:
- Script di Tipo I e Tipo II: utilizzati dopo l’accesso iniziale per scaricare componenti di attacco, eliminare la concorrenza e disabilitare le difese.
- Script ausiliari: progettati per ottenere l’accesso iniziale sfruttando vulnerabilità e disabilitando componenti di sicurezza specifici.
- Binari: payload di seconda fase che includono il malware principale Kinsing e il crypto-miner per minare Monero.
Prevenzione e misure proattive
Per prevenire minacce come Kinsing, è cruciale implementare misure proattive come il rafforzamento delle configurazioni di sicurezza prima del deployment. Proteggere le infrastrutture cloud e i sistemi runtime può ridurre significativamente il rischio di compromissioni.
Il gruppo Kinsing continua a rappresentare una minaccia significativa nel panorama della sicurezza informatica, dimostrando la capacità di adattarsi e sfruttare rapidamente nuove vulnerabilità. La protezione contro queste minacce richiede misure di sicurezza robuste e aggiornamenti continui delle configurazioni di sistema.
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