Inchieste
L’informazione è veicolata dalla intelligence americana? Forse sì
Tempo di lettura: 3 minuti. Dietro il bollino di qualità, i social e società private collegate all’intelligence vogliono insegnare a editori e giornalisti come fare il loro mestiere e cosa non scrivere.
Sembrerebbe la classica teoria del complotto ed in effetti lo è perchè non ci sono prove, ma è singolare comprendere che il social più visitato al mondo, Facebook, ha al suo interno menti eccelse che per anni si sono formate nell’intelligence americana. Sì, parliamo di CIA, l’ente che gestisce la sicurezza americana ed i suoi servizi segreti e che ha visto una emorragia di suoi impiegati e fornitori passare con il metodo delle porte girevoli alla società Meta.
Gli incarichi sono di tutto rilievo, se consideriamo che la disinformazione è uno dei campi dove questi sono stati impiegati e con ruoli di primissimo piano. Che Facebook sia una società statale, lo abbiamo sempre sostenuto e motivato dal fatto che un componente così importante nel commercio globale di dati di tre miliardi di utenti che comprano, condividono la loro vita e si informano ogni giorno è un fattore appetibilissimo non solo per il controllo, ma anche per la manipolazione delle tendenze delle persone che affollano il social.
Più volte abbiamo trattato la questione dell’algoritmo, tanto da definire Facebook come una società fascista, che non prende in considerazione l’autonomia di espressione dei giornalisti e non fa in modo di tutelare tutti gli ambiti del pensiero libero.
Il fatto che sia una società intoccabile anche dal punto di vista internazionale, vedi l’esempio del data breach che non è stato perseguito dal Garante della Privacy, rende Meta sempre più oscura nella sua finta trasparenza.
Il Ministero della Verità passa proprio da qui ed è singolare che a garantire questo bollino verde alle informazioni siano ex dipendenti dell’intelligence statunitense e lo sdoganamento di società composte sempre da persone vicine agli ambienti spioni e sodali con la Central Intelligence Agency del mondo intero come nel caso di NewsGuard che viene presentato come modello di sdoganamento delle fake news, indipendente e mostrato come se fosse una OnLus, ma che in realtà nasconde un asset di delegittimazione anche preventiva delle informazioni che hanno bisogno di tempo per essere dimostrate perchè presentate sotto forma di indiscrezioni a tutela delle fonti che le riferiscono ai giornalisti.
Non è un caso che, al convegno sulla disinformazione per i 25 anni del Garante della Privacy, gli ospiti di eccezioni siano stati il giornalista filoatlantico democratico dichiarato de La Stampa, Gianni Riotta, ed il debunker David Puente in redazione al primo giornale online, Open di Mentana, con il bollino verde secondo NewsGuard dove lo stesso Riotta figura nel board della società americana di analisi della disinformazione.
Coincidenze?
Assolutamente no, così come gli accordi presi dall’Unione Europea per il contrasto alla disinformazione nell’ultimo periodo, che risalgono già al periodo Covid ed il Codice di condotta rafforzato sulla disinformazione risale al 2018, dimostrano che anche la collaborazione tra l’agenzia statunitense e quella europea si avvale di una fitta rete di soggetti coinvolti che hanno finalità simili.
Da chi è composto il Ministero della Verità dell’informazione globale?
I firmatari del Codice di condotta rafforzato sulla disinformazione coinvolgono le principali piattaforme online attive nell’UE, nonché le associazioni di categoria e gli attori rilevanti dell’ecosistema online e pubblicitario, che hanno già partecipato al precedente Codice. Si tratta di: Google, Meta, Twitter, Microsoft, TikTok, DOT Europe, World Federation of Advertisers (WFA), European Association of Communications Agencies (EACA), Interactive Advertising Bureau (IAB Europe) e Kreativitet & Kommunikation.
Tra i nuovi firmatari, che hanno preso parte al processo di revisione, figurano: le piattaforme di streaming video online Twitch e Vimeo; i social network Clubhouse e The Bright App; il portale web ceco Seznam e il motore di ricerca Neeva; i fact-checkers Maldita, PagellaPolitica, Demagog e Faktograf; i fornitori di tecnologia pubblicitaria MediaMath e DoubleVerify, nonché l’iniziativa del settore pubblicitario GARM; le organizzazioni della società civile e di ricerca Avaaz, Globsec, Reporter senza frontiere e VOST Europe; e le organizzazioni che forniscono competenze specifiche e soluzioni tecniche per combattere la disinformazione, Adobe, Crisp Thinking, Kinzen, Logically, Newsback, NewsGuard e WhoTargetsMe.
Conseguenze
Le conseguenze di una attività simile sono stati devastanti sul fronte dei vaccini, della guerra e di tante altre attività messe in dubbio dalla macchina della censura della disinformazione in territorio atlantico. Più volte sono state inserite nel marasma generale delle fake news, notizie o indiscrezioni che non erano assolutamente da classificare come “false” o strumentali, ma che hanno invece alla lunga ricevuto un riscontro di verità e questo ha fatto in modo che tra i giusti si configurasse un apparato che ha delegittimato dei media, come se ci fosse stata una narrazione da salvaguardare al momento. Soprattutto guai a leggere dei ravvedimenti su delle posizioni espresse.
La strategia della delegittimazione del nemico, l’ha adottata per anni la CIA, ma è sempre stata una contromisura di autotutela dei poteri di regime.
Sarà un caso?
Intanto è davvero singolare che il Ministero della Verità si rafforzi dopo che l’Europa ha preso seri provvedimenti di censura contro l’informazione russa, rafforzando le notizie provenienti dall’intelligence Ucraina in accordo con quella americana ed inglese.
Inchieste
Pharmapiuit.com : sito truffa online dal 2023
Tempo di lettura: 2 minuti. Pharmapiuit.com è l’ultimo sito truffa ancora online di una serie di portali che promettono forti sconti, ma in realtà rubano ai clienti
Una segnalazione alla redazione di Matrice Digitale del sito pharmapiuit.com ha permesso di scovare un altro sito truffa. Il portale web è una farmacia online che vende prodotti di ogni genere, dai farmaci da banco ai prodotti omeopatici passando per le calzature ortopediche.
Il portale è sfuggito alla miriade di siti scovati dalla redazione nei mesi precedenti grazie anche alle segnalazioni dei lettori, che in passato sono stati messi in rete e spesso sfruttavano il nome di aziende esistenti ed infatti risulta online dal 2023 e questo fa intendere che appartiene alla schiera di siti truffa scovati e molti oscurati dagli stessi criminali.
Anche in questo caso, l’utente ha provato ad acquistare un prodotto segnalando il sito in questione “puó sembrare un sito italiano perché riporta un indirizzo italiano: Via Roncisvalle, 4 37135 Verona, ma in realtá, quando si fa un ordine, il pagamento finisce da VDDEALS e nessun prodotto ordinato arriva”. Non arriva regolare conferma d’ordine, ma delle mail in lingua straniera da servivesvip@guo-quan.com con dei link per tracciare un ipotetico pacco. Non ho cliccato i link per non cadere in altra truffa. Comunque a distanza di piú di 3 settimane è arrivato nulla“.
Dando uno sguardo al portale ed al modulo di acquisto, è possibile notare che, nonostante sia promossa la vendita attraverso più piattaforme di pagamento, il sito accetti dati di Visa e Mastercard. Questo perché sono ancora le uniche carte di credito facilmente spendibili nei mercati neri per effettuare acquisti fraudolenti.
E’ chiaro che il pagamento avvenga, così come sia possibile anche che i dati inseriti possano creare un profilo completo di acquisto ai criminali in modo tale da poter perpetrare la truffa in piena autonomia su altri canali di vendita.
Il sito originale
Il sito originale è Pharmapiu.it ( è bastato unire il dominio aggiungendo il punto com pharmapiuit.com ) ed è di una farmacia di Messina che nulla a che vedere con la truffa in questione ed è stata avvisata già dalla redazione.
Hai dubbi su in sito oppure hai subito una truffa? contatta la Redazione
Inchieste
Temunao.Top: altro sito truffa che promette lavoro OnLine
Tempo di lettura: 2 minuti. Temunao.top è l’ennesimo sito web truffa che promette un premio finale a coloro che effettuano con i propri soldi degli ordini
L’inchiesta di Matrice Digitale sulla truffa Mazarsiu ha subito attirato l’attenzione dei lettori che hanno trovato una similitudine con il sito già analizzato e quello di Mark & Spencer scoperto qualche mese addietro: www.temunao.top.
Un lettore è stato contattato da una certa “Darlene” via WA da un numero +34 697 32 94 09 che lo ha fatto iscrivere alla piattaforma che si presenta con lo stesso modello di Mazarsiu. Questo portale è indirizzato a un pubblico spagnolo che cade in tranello leggendo “Temu” e si ritrova in una pagina in lingua ispanica.
In questa occasione, l’utente ha perso 750 euro, ma per fortuna non è caduto anche nella trappola di Mazarsiu e sembrerebbe che ci sia un collegamento tra le due organizzazioni per il modo di fare aggressivo-passivo degli interlocutori al telefono che mandano messaggi, ma non rispondono perché si dicono sempre impegnatissimi a trainare gli affari.
Il sito web è online dal 4 aprile di quest’anno e questo fa intendere che sia probabile che in molti siano caduti nella trappola perdendo soldi in seguito a quella che sembrerebbe una truffa messa in piedi dallo stesso gruppo criminale su scala internazionale.
Continuate a segnalare siti truffa o sospetti alla redazione via Whatsapp o attraverso il form delle SEGNALAZIONI
Inchieste
Attenti a Mazarsiu.com : offerta lavoro truffa da piattaforma Adecco
Tempo di lettura: 2 minuti. Dalla piattaforma Adecco ad un sito che offre lavoro attraverso le Google Ads: è la storia di Mazarsiu e di una segnalazione in redazione
Nel mese di gennaio abbiamo trattato la notizia di una offerta di lavoro fittizia che usava il blasone di Mark & Spencer. Una lettrice di Matrice Digitale ha prontamente contattato la redazione dopo che, in fase di navigazione su un sito di Adecco, società famosa per il suo servizio di lavoro interinale a lavoratori e aziende, ha cliccato su un banner pubblicitario che l’ha proiettata su questa pagina:
www.mazarsiu.com si presenta come sito web che consente di svolgere dei compiti e di guadagnare una volta finite le 38 “mansioni”. Ogni mansione ha un investimento incrementale che frutta diverse centinaia di migliaia di euro ai criminali.
L’ancoraggio alla potenziale vittima è stato fatto attraverso WhatsApp da parte di un numero italiano ( 3511580682 ) con un nome ispanico
L’utente Lara Cruz si presenta a nome di una società che reale con sede a Napoli, ma ha un volto asiatico in foto e un nominativo ispanico. E si propone di aiutare gli utenti nella loro fase di registrazione per poi indirizzarle da subito nel lavoro.
La segnalazione è stata inviata in redazione il 15 ed il sito è stato creato il 14 maggio, un giorno prima, ed il veicolo del sito truffa è stato possibile grazie all’utilizzo di una sponsorizzata su AdWords da una piattaforma legittima di Adecco e, per fortuna, la malcapitata ha letto l’inchiesta di Matrice Digitale che l’ha messa sull’attenti.
Se doveste trovarvi dinanzi a un sito che propone lavoro on line, come Mazarsiu o Mark & Spencer, e l’impiego consiste nell’anticipare dei soldi, contattate subito le Autorità o la redazione di Matrice Digitale nell’apposito form di segnalazione o via WhatsApp
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