Inchieste
Troppa Russia, poca Ucraina, ma poteva andare peggio nella Guerra Cibernetica
Tempo di lettura: 3 minuti. La Russia ha mostrato ottima capacità offensiva, ma ben arginata dai privati che hanno aiutato l’Ucraina. Quello che preoccupa gli analisti è la capacità di spionaggio del Cremlino che ancora non si conosce
La guerra in Ucraina ha cambiato la strategia cibernetica della Russia, limitandone le capacità difensive e causando una disorganizzazione del sistema di hackeraggio russo. Secondo diversi rapporti, la guerra in Ucraina ha diviso molti gruppi di cybercriminali in entrambi i paesi e in Bielorussia, lungo linee politiche e ideologiche. La cosiddetta “fuga di cervelli” di professionisti della tecnologia russa causata dalla guerra ha ulteriormente indebolito le capacità della Russia.
La situazione è stata descritta come una “nuova era di volatilità del cybercrime” in un rapporto della società di sicurezza informatica Recorded Future. Anche i ricercatori di Google hanno concluso in un rapporto separato che l’ecosistema del ransomware è stato disturbato dalla guerra in Ucraina, con alcuni gruppi che hanno dichiarato affiliazioni politiche e operatori prominenti che hanno chiuso le loro attività.
Le attività di ransomware, in cui gli hacker prendono il controllo dei sistemi informatici di un’organizzazione e chiedono grandi somme di denaro per restituire l’accesso, erano tra le principali preoccupazioni quando la Russia ha invaso l’Ucraina un anno fa. Sebbene ci siano state alcune attacchi ransomware isolati contro l’Ucraina e la Polonia alla fine dello scorso anno, che Microsoft ha attribuito ad hacker militari russi, attacchi di scala come quelli contro la Colonial Pipeline e il produttore di carne JBS nel 2021, che hanno comportato milioni di dollari di riscatto, sono stati largamente assenti dal conflitto. I pagamenti del ransomware sono diminuiti a doppia cifra in tutti i settori nel 2022, secondo le società di sicurezza informatica e i gruppi di analisi.
“In generale, abbiamo visto interruzioni in ogni forma di cybercrime commodificato”, ha detto Alexander Leslie, un analista di intelligence delle minacce per Insikt Group di Recorded Future. “È abbastanza incredibile vedere la scala alla quale i forum, i negozi e i mercati del web oscuro sono stati disturbati, non solo dal conflitto ma anche dalle differenze politiche e dalla fuga di cervelli informatici”.
L’ecosistema dei cybercriminali russi, noto per aver causato attacchi informatici disruptivi come il blocco dell’oleodotto degli Stati Uniti e la maggior produttrice di carne al mondo, è stato messo in disordine dalla guerra in Ucraina. Secondo recenti rapporti, il conflitto ha portato alla frammentazione di molti gruppi di cybercriminali in entrambi i paesi coinvolti e in Bielorussia. La “fuga di cervelli” di professionisti del settore tecnologico russi a causa della guerra ha ulteriormente indebolito le loro capacità. Inoltre, la guerra ha influenzato anche i cybercriminali, con alcuni gruppi che hanno dichiarato alleanze politiche e altri che si sono sciolti.
Nonostante i timori di attacchi ransomware di grande scala durante l’invasione russa dell’Ucraina, gli attacchi di questo tipo sono stati limitati, e i pagamenti di riscatto sono diminuiti in generale nel 2022. Questo è stato reso possibile dall’efficace difesa cibernetica ucraina, sostenuta da alleati occidentali e dalle aziende del settore privato come Google, Microsoft e Amazon. Esperti come la professoressa Nadiya Kostyuk, del Georgia Institute of Technology, sostengono che l’aiuto di queste aziende sia stato “cruciale” per mantenere il cyberspazio ucraino relativamente intatto.
La Russia ha comunque a disposizione strumenti come i gruppi hacktivist nominativamente indipendenti ma sempre più cooptati dal governo e dall’esercito russi. Alcuni legislatori russi hanno anche proposto di rilasciare i gruppi di cybercriminali dal rischio legale, rendendo così il loro legame con lo Stato russo più evidente di quanto non lo sia stato in passato.
La Russia ha cercato di aumentare le sue capacità di cyberattacco con l’aiuto di gruppi non statali, ma questo tentativo di negare la responsabilità degli attacchi non ha funzionato. Tuttavia, anche se gli attacchi informatici distruttivi su larga scala non hanno giocato un ruolo così importante nel conflitto, l’efficacia delle altre capacità informatiche della Russia, in particolare la spionaggio, non è ancora nota. La Russia ha dimostrato di avere la capacità di giocare a lungo termine, quindi governi e aziende private che hanno svolto un ruolo chiave nella difesa dell’Ucraina non possono abbassare la guardia. Anche se Putin sembra intenzionato a continuare il conflitto fino a quando l’Occidente non si stancherà di supportare l’Ucraina, c’è sempre il rischio che la Russia decida di utilizzare le sue capacità informatiche in modo più aggressivo.
Inchieste
Temunao.Top: altro sito truffa che promette lavoro OnLine
Tempo di lettura: 2 minuti. Temunao.top è l’ennesimo sito web truffa che promette un premio finale a coloro che effettuano con i propri soldi degli ordini
L’inchiesta di Matrice Digitale sulla truffa Mazarsiu ha subito attirato l’attenzione dei lettori che hanno trovato una similitudine con il sito già analizzato e quello di Mark & Spencer scoperto qualche mese addietro: www.temunao.top.
Un lettore è stato contattato da una certa “Darlene” via WA da un numero +34 697 32 94 09 che lo ha fatto iscrivere alla piattaforma che si presenta con lo stesso modello di Mazarsiu. Questo portale è indirizzato a un pubblico spagnolo che cade in tranello leggendo “Temu” e si ritrova in una pagina in lingua ispanica.
In questa occasione, l’utente ha perso 750 euro, ma per fortuna non è caduto anche nella trappola di Mazarsiu e sembrerebbe che ci sia un collegamento tra le due organizzazioni per il modo di fare aggressivo-passivo degli interlocutori al telefono che mandano messaggi, ma non rispondono perché si dicono sempre impegnatissimi a trainare gli affari.
Il sito web è online dal 4 aprile di quest’anno e questo fa intendere che sia probabile che in molti siano caduti nella trappola perdendo soldi in seguito a quella che sembrerebbe una truffa messa in piedi dallo stesso gruppo criminale su scala internazionale.
Continuate a segnalare siti truffa o sospetti alla redazione via Whatsapp o attraverso il form delle SEGNALAZIONI
Inchieste
Attenti a Mazarsiu.com : offerta lavoro truffa da piattaforma Adecco
Tempo di lettura: 2 minuti. Dalla piattaforma Adecco ad un sito che offre lavoro attraverso le Google Ads: è la storia di Mazarsiu e di una segnalazione in redazione
Nel mese di gennaio abbiamo trattato la notizia di una offerta di lavoro fittizia che usava il blasone di Mark & Spencer. Una lettrice di Matrice Digitale ha prontamente contattato la redazione dopo che, in fase di navigazione su un sito di Adecco, società famosa per il suo servizio di lavoro interinale a lavoratori e aziende, ha cliccato su un banner pubblicitario che l’ha proiettata su questa pagina:
www.mazarsiu.com si presenta come sito web che consente di svolgere dei compiti e di guadagnare una volta finite le 38 “mansioni”. Ogni mansione ha un investimento incrementale che frutta diverse centinaia di migliaia di euro ai criminali.
L’ancoraggio alla potenziale vittima è stato fatto attraverso WhatsApp da parte di un numero italiano ( 3511580682 ) con un nome ispanico
L’utente Lara Cruz si presenta a nome di una società che reale con sede a Napoli, ma ha un volto asiatico in foto e un nominativo ispanico. E si propone di aiutare gli utenti nella loro fase di registrazione per poi indirizzarle da subito nel lavoro.
La segnalazione è stata inviata in redazione il 15 ed il sito è stato creato il 14 maggio, un giorno prima, ed il veicolo del sito truffa è stato possibile grazie all’utilizzo di una sponsorizzata su AdWords da una piattaforma legittima di Adecco e, per fortuna, la malcapitata ha letto l’inchiesta di Matrice Digitale che l’ha messa sull’attenti.
Se doveste trovarvi dinanzi a un sito che propone lavoro on line, come Mazarsiu o Mark & Spencer, e l’impiego consiste nell’anticipare dei soldi, contattate subito le Autorità o la redazione di Matrice Digitale nell’apposito form di segnalazione o via WhatsApp
Inchieste
Terrore in Campania: dati sanitari di SynLab nel dark web
BlackBasta ha pubblicato i dati esfiltrati nell’attacco informatico riuscito contro Synlab Italia dove il colosso tedesco è stato colpito nelle sedi della Campania ed i dati dei pazienti sono stati resi disponibili dalla ransomware gang russa. Un disastro annunciato dopo che si è appresa la volontà della multinazionale di non pagare riscatto così come previsto dalla procedura internazionale che vieta alle vittime di recuperare i propri dati alimentando il crimine informatico globale.
Matrice Digitale ha dedicato una serie di approfondimenti sulla vicenda e, pur non essendo entrata in possesso dei dati visualizzati già da circa 4000 persone all’interno della piattaforma dark web dei criminali, ha potuto constatare che la maggior parte delle informazioni riguardano le sedi della Campania sia lato sedi sia fornitori sia pazienti. Un’altra informazione che potrebbe essere utile ed anche allo stesso tempo rincuorante per tutti i pazienti coinvolti, è che la dimensione dei dati non è scaricabile da chiunque visto il tera e mezzo di gigabyte necessari per portare a termine il download completo. Un altro punto di favore in questa terribile vicenda è il fatto che il server sembrerebbe essere poco capace di distribuire simultaneamente la grande mole di informazioni che BlackBasta ha messo a disposizione di tutti coloro che ne hanno accesso attraverso il link dark web.
Qual è stata la reazione dell’azienda ?
SynLab ha annunciato di non voler pagare il riscatto e di essere stata vittima da di un attacco matrice russa, aspetto ininfluente quando si parla di crimine informatico, e di essere in contatto costantemente con le Autorità. Almeno loro hanno acquisito tutte le informazioni esfiltrate dagli aguzzini. L’azienda promette e si impegna nel comunicare, così come previsto da legge vigente, ad ogni singolo paziente l’eventuale esposizione in rete. I risvolti della vicenda però non sono positivi per l’azienda nonostante abbia agito secondo procedure. Dal punto di vista della credibilità e della fiducia dei clienti, quest’ultimi continueranno ad avvalersi delle prestazioni private e convenzionate, ma all’orizzonte si configura una sanzione salata da parte del Garante della Privacy che si spera sia utile nel sensibilizzare gli altri colossi del nostro paese nel correre ai ripari prima di un attacco informatico.
Non basteranno, purtroppo, gli avvisi dell’azienda circa la perseguibilità penale di coloro che entreranno in possesso dei dati per motivi di ricerca, di business o di ulteriori crimini informatici.
Cosa abbiamo imparato da quest’attacco?
Tra le varie criticità emerse in queste settimane c’è quella di attivarsi predisponendo al meglio le proprie infrastrutture per ripristinare quanto prima i servizi dopo un attacco informatico, a maggior ragione quando riguardano settori vitali, ma allo stesso tempo c’è l’esigenza di implementare tecnicamente una infrastruttura di rete che in caso negativo possa essere penetrata in parte perché strutturalmente composta da più sezioni. Da quello che è accaduto, non è ancora chiaro se solo l’intera Campania sia stata compromessa da BlackBasta nell’attacco a Synlab, in attesa di ulteriori risvolti potenzialmente possibili anche in altre regioni dove la società multinazionale tedesca ha ereditato anamnesi intere di una buona fetta della popolazione italiana attraverso in seguito alle acquisizioni di quelli che un tempo erano i centri di analisi e diagnostica più importanti del territorio.
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