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Circle to Search impone Google Chrome, Edge avrà una doppia barra di ricerca
Tempo di lettura: 2 minuti. Microsoft Edge introduce una seconda barra di ricerca per migliorare e la funzionalità Circle to Search di Google, disponibile su Galaxy S24 e Pixel 8, richiede Google come motore di ricerca predefinito per funzionare.
Microsoft sta pianificando di introdurre una seconda barra di ricerca sul lato destro della barra degli indirizzi in Microsoft Edge, simile all’esperienza offerta dal browser Firefox. Questa nuova barra di ricerca non è destinata all’inserimento di URL, ma è specificamente progettata per la ricerca su motori come Google, Bing o DuckDuckGo.
Una seconda barra per Edge
Questa seconda barra di ricerca rappresenta un significativo passo avanti nel migliorare la produttività all’interno del browser Edge. Consente agli utenti di effettuare ricerche direttamente da qualsiasi sito web o pagina che stanno visualizzando, fornendo un accesso immediato a dati pertinenti minimizzando le distrazioni. Con questa funzione, non c’è bisogno di navigare lontano dal compito principale; basta digitare la query nella seconda barra di ricerca e Edge fornirà risultati specificamente adattati al contesto del sito che si sta visitando.
Un aspetto particolarmente interessante della seconda barra di ricerca è la sua personalizzabilità. Gli utenti possono scegliere quali motori di ricerca preferiscono utilizzare per le loro query attraverso la seconda barra di ricerca. Ad esempio, se si fa affidamento frequente su Google per tipi specifici di ricerca, si potrebbe optare per impostarlo come una delle opzioni preferite.
Microsoft ha progettato attentamente l’interfaccia per garantire una transizione fluida tra la barra di ricerca principale e quella secondaria, rendendola intuitiva e visivamente attraente. Quando attivata, la seconda barra di ricerca appare nella parte superiore dello schermo, consentendo agli utenti di passare facilmente da un metodo di ricerca all’altro in base alle loro preferenze e necessità.
Introducendo la seconda barra di ricerca, Microsoft mira ad aiutare gli utenti a mantenere la concentrazione e aumentare la produttività durante le sessioni di navigazione. Invece di navigare lontano dal contenuto su cui stanno lavorando, gli individui possono ora raccogliere rapidamente ulteriori approfondimenti utilizzando la seconda barra di ricerca senza perdere di vista i loro compiti originali.
Compatibile con tutti i dispositivi, sia desktop che mobili con sistemi operativi Android e iOS, questa nuova funzionalità è disponibile ovunque si vada, mantenendo l’impegno di Microsoft a offrire esperienze senza soluzione di continuità su tutte le piattaforme.
La seconda barra di ricerca segna un traguardo significativo nell’evoluzione di Microsoft Edge, migliorando la produttività, la concentrazione e offrendo compatibilità multipiattaforma, rendendola un’aggiunta indispensabile per gli utenti internet moderni.
Vuoi Circle to Search? Devi avere Google come motore di ricerca predefinito
Un’analisi dettagliata dell’app Google ha rivelato che la funzionalità Circle to Search non funzionerà se Google non è impostato come motore di ricerca predefinito. Questa caratteristica, introdotta di recente nelle serie Galaxy S24 e Pixel 8, consente di effettuare rapidamente una ricerca sul web disegnando un cerchio su un’area desiderata dello schermo del telefono. Tuttavia, se Google non è il motore di ricerca o l’app assistente predefinita, Circle to Search non sarà disponibile.
Questa limitazione può risultare deludente per coloro che preferiscono utilizzare motori di ricerca alternativi come Bing o DuckDuckGo. Sebbene Google potrebbe teoricamente supportare motori di ricerca di terze parti in futuro, non ci sono attualmente indicazioni che ciò avverrà. Di conseguenza, gli appassionati di motori di ricerca alternativi dovranno affidarsi a Google come app predefinita se sono interessati alla funzionalità Circle to Search.
Smartphone
Realme C65 5G vs Moto G34 5G: quale scegliere?
Tempo di lettura: 2 minuti. Confronto Realme C65 5G e Moto G34 5G: scopri quale smartphone è il migliore per te dalle prestazioni, display, batteria e fotocamera
Il mercato degli smartphone è sempre più competitivo, specialmente nella fascia di prezzo economica e due dei contendenti più recenti sono il Realme C65 5G e il Moto G34 5G, entrambi offrono specifiche interessanti per gli utenti attenti al budget. Ecco una comparazione dettagliata tra i due dispositivi per aiutarti a scegliere quale potrebbe essere il migliore per te.
Design e estetica
Entrambi i modelli presentano un design moderno con bordi piatti e cornici evidenti, comuni negli smartphone Android di recente produzione. Il Realme C65 5G mantiene un modulo circolare per le fotocamere sul retro, mentre il Moto G34 5G offre una finitura in pelle vegana nella variante Ocean Green, conferendo un aspetto più elegante.
Inoltre, mentre il Moto G34 ha una classificazione IP52 per resistenza a schizzi e polvere, il Realme C65 vanta una classificazione IP54, indicando una migliore resistenza agli elementi.
Display
Entrambi i telefoni dispongono di un display IPS HD+ con un tasso di aggiornamento di 120Hz per un’esperienza utente fluida. Il Realme C65 5G spicca per la sua luminosità massima di 625 nit, superiore ai 500 nit del Moto G34, migliorando così la leggibilità in condizioni di luce esterna.
Prestazioni
Sul fronte delle prestazioni, il Realme C65 5G è alimentato dal nuovo SOC MediaTek Dimensity 6300, mentre il Moto G34 5G utilizza il processore Snapdragon 695.
Specifiche | REALME C65 5G | MOTO G34 5G |
---|---|---|
Display | 6.67-inch HD+ IPS-LCD, refresh rate 120Hz | 6.5-inch HD+ display, refresh rate 120Hz |
Processore | MediaTek Dimensity 6300 SoC | Qualcomm Snapdragon 695 SoC |
RAM e Memoria | Fino a 6GB RAM, 128GB di memoria | Fino a 8GB RAM e 128GB di memoria |
Fotocamere posteriori | Doppia fotocamera 50MP | 50MP + 2MP doppia fotocamera |
Fotocamera frontale | 8MP fotocamera frontale | 16MP fotocamera selfie |
Batteria e ricarica | Batteria 5,000mAh, ricarica rapida 15W | Batteria 5,000mAh, ricarica 20W |
Entrambi i dispositivi hanno mostrato prestazioni simili nei test benchmark AnTuTu. La tecnologia di memoria e di archiviazione è paragonabile per entrambi i modelli, garantendo velocità di apertura e chiusura delle applicazioni quasi identiche.
Fotocamere
Per quanto riguarda la fotografia, entrambi i dispositivi sono equipaggiati con una fotocamera principale da 50 MP. Le recensioni indicano che, mentre le foto scattate in condizioni di buona illuminazione sono di qualità accettabile, le immagini in condizioni di scarsa luminosità non sono le migliori della categoria.
Batteria e Software
Il Realme C65 5G e il Moto G34 5G sono entrambi dotati di una batteria da 5000mAh, ma il Moto G34 supporta una ricarica leggermente più veloce a 20W rispetto ai 15W del Realme C65. Entrambi i dispositivi sono forniti con Android 14, con Realme che offre due aggiornamenti OS futuri contro il singolo aggiornamento garantito per il Moto G34.
Verdetto
Analizzando le specifiche, il Realme C65 5G, scoprilo su Amazon, sembra offrire un miglior rapporto qualità-prezzo, grazie a un display più luminoso, una migliore resistenza agli elementi e un supporto software più esteso. Tuttavia, il design in pelle del Moto G34, scoprilo su Amazon, e la sua ricarica più rapida potrebbero attirare gli utenti che valorizzano questi aspetti.
Intelligenza Artificiale
La forza e i limiti dei video generati da AI: il caso di Sora di OpenAI
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri i limiti e le potenzialità di Sora di OpenAI nel campo dei video generati da AI, con dettagli su sfide e uso pratico.
Recentemente, OpenAI ha introdotto Sora, uno strumento di generazione video che ha colpito la comunità dell’intelligenza artificiale con la sua capacità di produrre video fluidi e realistici. Tuttavia, nonostante la presentazione iniziale abbia lasciato intravedere un grande passo avanti, la realtà del suo utilizzo pratico, come rivelato da Patrick Cederberg, un artista di post-produzione che ha avuto accesso anticipato, presenta sfide significative.
I limiti della produzione Video con Sora
Il team di produzione Shy Kids, basato a Toronto, ha avuto l’opportunità di creare un cortometraggio utilizzando Sora. Nonostante la libertà creativa concessa, il processo ha rivelato che i video generati da Sora richiedevano un’intensa post-produzione. Contrariamente all’idea che i video emergessero quasi completi dal software, il lavoro dietro le quinte includeva storyboarding robusto, editing, correzione del colore e lavori di post-produzione come il rotoscoping e gli effetti visivi (VFX).
Problemi di controllo e coerenza
Uno dei problemi principali riscontrati durante l’utilizzo di Sora è stato il controllo della coerenza tra le riprese. Cederberg ha sottolineato come la mancanza di un set di funzionalità per il controllo completo su aspetti come il colore dell’abbigliamento dei personaggi ha richiesto soluzioni complesse e verifiche continue. Questa mancanza di controllo si estendeva anche al movimento e al timing dei personaggi, con la necessità di adattare le tempistiche e le azioni in modo approssimativo, rendendo il processo più laborioso.
Censura e limiti creativi
Interessante è anche la capacità di Sora di riconoscere e rifiutare richieste di generazione di contenuti che potrebbero violare i diritti d’autore. Ad esempio, Sora rifiutava di creare clip che imitassero elementi distintivi di “Star Wars” o famosi stili cinematografici come quelli di Aronofsky o Hitchcock. Questo solleva interrogativi su come il modello sia stato addestrato e sulla sua capacità di riconoscere potenziali infrazioni del copyright, pur non avendo accesso diretto a tali dati.
Sebbene Sora di OpenAI rappresenti un avanzamento notevole nel campo della produzione video AI, i suoi limiti attuali riflettono le sfide intrinseche della tecnologia generativa. Mentre la tecnologia offre nuove possibilità creative, la necessità di interventi umani significativi e di controllo artistico rimane indispensabile. La strada verso una produzione cinematografica completamente automatizzata è ancora lunga.
Smartphone
Oppo Reno12 e Find X7: novità e aggiornamenti nei colori e specifiche
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri le novità Oppo: Reno12 presto disponibile con top specifiche e nuovo design; Find X7 ora anche in bianco elegante.
Oppo si appresta a rinnovare la serie Reno con l’introduzione dei nuovi Reno12 e Reno12 Pro, previsti per essere annunciati a giugno e nel frattempo, arriva una nuova opzione di colore per il Find X7, che ora è disponibile anche in bianco, aggiungendo un ulteriore tocco di eleganza alla gamma.
Innovazioni nel design e specifiche del Reno12
Il Reno12, di cui sono trapelate le specifiche, promette prestazioni notevoli grazie al chipset MediaTek Dimensity 8200, supportato da 16GB di RAM e 512GB di memoria interna. Tra le caratteristiche spicca una configurazione fotografica versatile che include una fotocamera principale da 50 MP f/1.8, una ultra-grandangolare da 8 MP e un teleobiettivo “portrait” da 50 MP f/2.0 con zoom ottico 2x. L’aspetto più distintivo del Reno12 sarà il suo design sottile e leggero, unito a uno schermo curvo con risoluzione “1.5K” e frequenza di aggiornamento di 120 Hz. La certificazione IP65 garantisce inoltre resistenza a polvere e acqua, rendendo il dispositivo adatto anche all’uso in condizioni ambientali difficili.
Il Nuovo Find X7 in bianco
Per quanto riguarda il Find X7, Oppo ha introdotto una nuova finitura bianca che si aggiunge alle colorazioni precedenti. Questa variante ha una finitura lucida e l’isola della fotocamera circolare color argento si distingue nettamente, mantenendo le stesse specifiche tecniche delle altre varianti.
Il Find X7 offre un display AMOLED LTPO da 6.78 pollici con una luminosità di picco di 4,500 nit, processore Dimensity 9300, fino a 16GB di RAM e opzioni di storage fino a 1TB. Il sistema a tre fotocamere posteriori include un sensore principale da 50 MP con OIS, un ultra-grandangolo da 50 MP con autofocus e un teleobiettivo periscopio da 64 MP con zoom ottico 3x. Completa il quadro una batteria da 5000 mAh con supporto alla ricarica rapida da 100W.
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