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La realtà virtuale: cos’è e come funziona
La realtà virtuale (VR) è una tecnologia che consente di immergersi in un mondo simulato utilizzando un dispositivo come gli occhiali VR o un visore VR. Questa tecnologia consente agli utenti di interagire con ambienti e oggetti in modo immersivo, creando l’illusione di essere presenti in un mondo virtuale.
La VR può essere utilizzata per diverse finalità, tra cui il divertimento, la formazione, la progettazione e la riabilitazione. Nel settore del divertimento, la VR è utilizzata per creare giochi e esperienze immersive, mentre nel settore della formazione, può essere utilizzata per simulare situazioni a rischio, come quelle presenti in un ambiente di lavoro. Nella progettazione, la VR può essere utilizzata per visualizzare prototipi e modelli in 3D, mentre nella riabilitazione, può essere utilizzata per migliorare la funzione motoria e cognitiva di persone con disabilità.
Per funzionare, la VR richiede l’utilizzo di un visore VR o un paio di occhiali VR, che includono display e sensori per creare l’immagine e l’effetto di realtà virtuale. Gli utenti indossano questi dispositivi sugli occhi e sulla testa, e utilizzano i controller per interagire con l’ambiente virtuale. Inoltre, la realtà virtuale richiede anche un computer potente o una console di gioco per generare l’ambiente virtuale e gestire l’interazione dell’utente.
Attualmente ci sono diverse piattaforme di realtà virtuale disponibili sul mercato, come Oculus, HTC Vive, PlayStation VR e Windows Mixed Reality. Ognuno di essi ha le sue specifiche tecniche e caratteristiche, come la risoluzione dello schermo, la gamma di movimento e l’interazione dell’utente.
Le differenze tra le piattaforme di realtà virtuale
In questo paragrafo, esploreremo le principali differenze tra quattro delle piattaforme di realtà virtuale più popolari: Oculus, HTC Vive, PlayStation VR e Windows Mixed Reality.
Oculus
Oculus è una delle piattaforme di VR più popolari sul mercato, sviluppata da Facebook. La piattaforma include due dispositivi principali, Oculus Quest e Oculus Rift S. Oculus Quest è un dispositivo stand-alone che non richiede un PC per funzionare, mentre Oculus Rift S è un dispositivo connesso al PC. Entrambi i dispositivi hanno una risoluzione di 1440×1600 per occhio, un campo visivo di 110 gradi e una gamma di movimento 6 gradi di libertà.
HTC Vive
HTC Vive è un’altra piattaforma di VR popolare, sviluppata da HTC. Il dispositivo include due schermi AMOLED da 1080×1200, un campo visivo di 110 gradi e una gamma di movimento di 6 gradi di libertà. Includi anche due controller di movimento, che consentono un’interazione più precisa con l’ambiente virtuale. Inoltre, HTC Vive è compatibile con SteamVR, una piattaforma di contenuti VR.
PlayStation VR
PlayStation VR è la piattaforma di VR per la console PlayStation 4. Il dispositivo ha una risoluzione di 960×1080 per occhio, un campo visivo di 100 gradi e una gamma di movimento di 6 gradi di libertà. Include anche un controller di movimento PlayStation Move, che consente un’interazione precisa con l’ambiente virtuale.
Windows Mixed Reality
Windows Mixed Reality è una piattaforma di VR sviluppata da Microsoft per i PC Windows. I dispositivi includono schermi da 1440×1440 per occhio, un campo visivo di 95 gradi e una gamma di movimento di 6 gradi di libertà. I dispositivi di questa piattaforma si distinguono per la loro compatibilità con i dispositivi Windows e la possibilità di utilizzare controller di movimento per interagire con l’ambiente virtuale. Inoltre, Windows Mixed Reality supporta un’ampia varietà di app e giochi per la realtà virtuale disponibili sul Microsoft Store.
Sviluppi futuri
Abbiamo letto che vi sono molte opzioni disponibili per quanto riguarda le piattaforme di realtà virtuale, ognuna delle quali ha le sue specifiche tecniche e caratteristiche. Oculus e HTC Vive sono entrambe ottime opzioni per gli utenti che cercano un’esperienza di realtà virtuale di alta qualità, mentre PlayStation VR è un’ottima opzione per gli utenti della console PlayStation 4. Windows Mixed Reality è una scelta ideale per gli utenti che utilizzano un PC Windows e vogliono sfruttare le funzionalità di mixed reality. Scegliere la piattaforma giusta dipende dalle tue esigenze specifiche e dalle tue preferenze personali.
Nonostante i recenti sviluppi tecnologici, la realtà virtuale è ancora una tecnologia in fase di crescita e in continua evoluzione, con nuove applicazioni e utilizzi che stanno emergendo nel settore dell’intrattenimento, dell’istruzione, del lavoro e della medicina. Si prevede che la realtà virtuale diventi sempre più diffusa nei prossimi anni e che la sua popolarità continuerà a crescere.
In sintesi, La realtà virtuale è una tecnologia emergente che consente agli utenti di immergersi in mondi simulati e interagire con loro in modo immersivo. Con diverse applicazioni in molti settori, la VR sta diventando sempre più popolare e si prevede che la sua diffusione continui a crescere nei prossimi anni.
Intelligenza Artificiale
Android 15 integra Gemini AI: nuove funzionalità e miglioramenti
Tempo di lettura: 2 minuti. Google integra Gemini AI in Android 15, con nuove funzionalità di ricerca, assistente contestuale e miglioramenti on-device per privacy e efficienza
Google ha annunciato una serie di nuove funzionalità AI integrate nel sistema operativo Android 15, offrendo uno sguardo su cosa dovrà competere il sistema operativo dell’iPhone di Apple entro la fine dell’anno. Android 15 è stato progettato con l’IA al suo centro, e Gemini rappresenta una parte fondamentale dell’esperienza Android a livello di sistema.
Caratteristiche principali di Gemini AI su Android 15
Barra di ricerca AI e Circle to Search
Una delle nuove funzionalità è una barra di ricerca alimentata dall’IA che può essere utilizzata per rispondere a domande e cercare informazioni. La funzione Circle to Search permette di risolvere problemi di matematica e fisica o di ottenere aiuto con i compiti.
Assistente AI contestuale
Gemini serve come assistente AI su Android, sostituendo Google Assistant. Questo assistente può essere richiamato come overlay su qualsiasi app in uso, offrendo supporto contestuale in tempo reale. Può creare immagini per testi e social media, rispondere a domande su video in riproduzione, interpretare PDF, siti web e altri contenuti, fornendo riassunti e traduzioni.
Privacy e elaborazione on-device
Google utilizza l’IA on-device per alcune funzionalità al fine di mantenere i dati sensibili privati, simile alla strategia di Apple. Gemini Nano, l’IA on-device di Google, genera risposte intelligenti nelle app di messaggistica e riassume memo vocali. Gemini Nano con Multimodalità arriverà sui telefoni Pixel entro la fine dell’anno, introducendo nuove funzionalità come TalkBack per aiutare utenti ciechi e ipovedenti a interpretare meglio il mondo circostante. Un’altra funzione in sviluppo è lo screening delle chiamate, che ascolta attivamente le chiamate e avvisa gli utenti se sembrano truffe.
Modelli Gemini 1.5 Flash e Pro
Google ha anche annunciato Gemini 1.5 Flash, una versione leggera del modello AI Gemini Pro. Gemini Flash è più efficiente, meno costoso e ha una latenza inferiore, ideale per distribuzioni su larga scala. Questo modello eccelle in riassunti, applicazioni di chat, didascalie di immagini e video, e estrazione di dati da documenti lunghi.
Gemini 1.5 Pro è stato migliorato e può seguire istruzioni sempre più complesse e sfumate, inclusa l’interpretazione di documenti fino a 1.500 pagine o un’ora di contenuti video. Gli utenti possono interagire con Gemini in Google Messages, e gli abbonati a Gemini Advanced possono sperimentare una nuova esperienza conversazionale mobile.
Project Astra
Project Astra è un altro sforzo di Google che si concentra su agenti AI utili nella vita quotidiana. Durante una demo, Google ha mostrato prototipi di agenti in grado di identificare oggetti, fornire contesto sulle informazioni dalla fotocamera e richiamare una sequenza temporale di eventi per trovare un oggetto perso.
Prossimi annunci
Google fornirà ulteriori informazioni sulle nuove funzionalità in arrivo su Android 15 entro questa settimana.
Intelligenza Artificiale
Perchè Google ha chiamato la sua AI “Gemini”?
Tempo di lettura: 2 minuti. Google spiega l’origine del nome “Gemini” per le sue funzionalità AI, ispirato alla mitologia greca, alla costellazione dei Gemelli e al Project Gemini della NASA.
Dal Google I/O 2023, “Gemini” è diventato il nome che raggruppa tutte le funzionalità AI di Google. Questa settimana, Google ha ufficialmente spiegato l’origine del nome.
Origini e significato del nome “Gemini”
Inizialmente, il progetto aveva il nome provvisorio “Titan”, ispirato alla mitologia greca e alla luna più grande di Saturno. Tuttavia, Jeff Dean, co-leader tecnico di Gemini, non era un grande fan di questo nome, ma esso gli ha dato l’idea di un nome legato allo spazio.
Così, Google ha scelto “Gemini”, che in latino significa “gemelli”. In astronomia, Gemelli è una costellazione associata ai gemelli mitologici greci Castore e Polluce, i cui nomi sono stati dati alle sue due stelle più brillanti. Questo significato duplice si adattava perfettamente al modello AI di Google.
Il team di Google ha trovato che la personalità duale del segno zodiacale dei Gemelli, capace di adattarsi rapidamente, connettersi con un’ampia gamma di persone e vedere le cose da molteplici prospettive, fosse ideale per il momento in cui Google stava unendo i team di DeepMind e Google Research “Brain”.
L’importanza della collaborazione tra i team
Jeff Dean ha spiegato che lo sforzo di Gemini è nato dal desiderio di avvicinare i team che lavoravano sulla modellazione del linguaggio. La metafora dei gemelli rappresentava bene questa fusione: i membri del team legacy di Brain e di DeepMind hanno iniziato a lavorare insieme su questo ambizioso progetto multimodale.
Riferimento al Project Gemini della NASA
Il nome “Gemini” è anche un omaggio al Project Gemini della NASA, attivo dal 1965 al 1968, che ha testato tecnologie cruciali per il successo del programma Apollo. Oriol Vinyals, co-leader tecnico, ha trovato che l’enorme sforzo richiesto per l’addestramento dei modelli linguistici di grandi dimensioni risuonava con lo spirito dei lanci di razzi del Project Gemini.
Evoluzione e denominazione dei modelli
Google ha anche considerato di dare ai modelli nomi di stelle, ma attualmente i nomi utilizzati sono Nano, Flash, Pro e Ultra. L’intervista ha rivelato che la decisione di utilizzare “Gemini” anche come nome per le funzionalità AI visibili agli utenti è stata presa per trasmettere il continuo miglioramento, la creatività e l’innovazione che i team di ricerca di Google porteranno direttamente agli utenti.
Intelligenza Artificiale
ChatGPT piena interazione con Google Drive e OneDrive
Tempo di lettura: < 1 minuto. ChatGPT ora consente agli utenti di caricare file direttamente da Google Drive e OneDrive, migliorando l’analisi dei dati e la visualizzazione dei grafici.
OpenAI ha annunciato una nuova funzionalità per ChatGPT che consente agli utenti di caricare file direttamente dai loro account Google Drive o OneDrive. Questa funzione, disponibile per gli utenti a pagamento di ChatGPT nelle prossime settimane, semplifica il processo di analisi dei dati, eliminando la necessità di scaricare e ricaricare i file.
Dettagli della nuova funzionalità
Con l’accesso a questa nuova funzione, gli utenti di ChatGPT Plus, Enterprise e Teams dovranno solo concedere l’accesso al chatbot ai loro account Google Drive o OneDrive. Secondo un post sul blog di OpenAI, questa integrazione permette a ChatGPT di leggere rapidamente file Excel, Word, PowerPoint e i loro equivalenti di Google.
Miglioramenti nell’analisi dei dati
La funzione di analisi dei dati migliorata è disponibile solo tramite GPT-4o, la versione più veloce e migliorata di GPT-4, che alimenta la versione a pagamento del chatbot. OpenAI ha anche potenziato la capacità di ChatGPT di comprendere i dataset da istruzioni scritte in linguaggio naturale. Gli utenti possono chiedere al chatbot di eseguire codici Python per l’analisi, unire o pulire dataset e creare grafici dalle informazioni sui file.
Interazioni con tabelle e grafici
ChatGPT ora consente agli utenti di interagire con le tabelle e i grafici che crea, espandendo la visualizzazione delle tabelle e personalizzando la visualizzazione dei dati, ad esempio cambiando i colori o facendo domande aggiuntive sulle celle. Attualmente, ChatGPT supporta grafici a barre, lineari, a torta e a dispersione per visualizzazioni interattive e genererà versioni statiche per i tipi di grafici che non supporta ancora.
Privacy e sicurezza dei dati
OpenAI ha ribadito che non addestrerà modelli di intelligenza artificiale con i dati caricati dagli utenti di ChatGPT Enterprise e Teams, e gli abbonati a ChatGPT Plus possono scegliere di non partecipare all’addestramento.
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