Editoriali
Il volto della propaganda? E’ donna. Von der Leyen, Lagarde e Marin hanno affossato l’Europa
Tempo di lettura: 4 minuti. Meno uomini in prima linea e più donne di potere: come la propaganda nasconde la polvere sotto al tappeto.
L’equazione donne uguale umanità è fallita
Si è spesso parlato di quote rosa, di come l’accesso alla politica delle donne sia stato sempre penalizzato da un vortice di soli maschietti che hanno fagocitato tutti i posti di potere in giro per il mondo, ma a molti è sfuggito un particolare: cosa è il potere?
Il potere non ha volto né genere, il potere ha una agenda, le persone passano, ma il potere resta e quello che è oggi per noi il corrente, per il potere rappresenta il passato perché già sa come andranno le cose fra 5 o addirittura 10 anni.
I politici sono oramai diventati le pedine di un sistema che “deve fare cose” e non tollera ritardi nell’approvazione dell’agenda, ma ha bisogno che la popolazione digerisca le sue scelte attraverso strumenti di normalizzazione. Ecco che subentrano le donne ed i bambini come i testimonial di campagne politiche e sociali da portare avanti per far scaldare una popolazione che altrimenti alzerebbe la voce da subito rendendo difficili i cambiamenti da mettere in atto.
Viviamo in un periodo storico che credevamo migliore perché hanno sempre raccontato che “le donne cambieranno la politica in meglio” ed oggi abbiamo tre esempi di donne al comando che ricoprono ruoli fondamentali ed hanno compiuto atti impopolari, ma tollerati dalla popolazione perché chi li proponeva erano indipendenti, con figli, e curriculum di tutto rispetto. Peccato, però, che le signore si sono macchiate di azioni non proprio etiche, ma nessuno ha il coraggio di contestarlo. Perchè?
Mettereste mai le mani addosso ad una donna?
Sanna Marin: la premier a cui è concesso tutto
Pur di accelerare l’ingresso improvviso e repentino della Finlandia della Nato, ci hanno proposto una giovane leader di 37 anni che, con il suo sguardo angelico, ha sovvertito le regole del buon politico:
- Feste con influencer a seno nudo nei palazzi del potere
- Bere in servizio con lo spettro del party dove girava cocaina
- Aver frequentato locali pieni dopo aver avuto contatti con persone positive al Covid nel pieno della pandemia.
Basterebbe questo per essere stata mandata via dal suo paese e invece no. Con un pò di lacrime, un sorrisino e delle scuse, la fine di Sanna Marin è stata rimandata a differenza di quella di ministri e premier, vedi Johnson, in giro per l’Europa che per molto meno sono stati letteralmente defenestrati dai loro incarichi.
Intanto, la missione di estendere i confini della NATO fino al nord della Russia pur di consegnare ad Erdogan le vite dei curdi, ieri amici oggi agnelli sacrificali, è riuscita da una donna “invidiata perchè bella e brava“.
Lagarde: la donna di ferro dell’economia europea che va a picco
Subentrata a Draghi alla BCE, Christine Lagarde ha messo in atto due misure che rendono l’idea di come si sia prestata ad un gioco sconveniente per i cittadini europei. In primis, la stretta sulle criptovalute che ha lo scopo di intercettare quel capitale volatile privato sulle piattaforme decentralizzate e che farebbe bene alla finanza speculativa se fosse traslato sulle borse a picco. La misura più discussa è stata quella di far riprendere l’economia europea alzando i tassi di interesse per combattere l’inflazione. Una misura che tutti gli economisti hanno bocciato, compreso Draghi, e che ha messo in difficoltà diversi stati che ne hanno chiesto una misura parallela a tutela delle economie interne a rischio commissariamento. Il risultato? L’inflazione impazza in Europa e solo in Italia abbiamo avuto un incremento che non si vedeva dall’annus horribili ’86.
Von der Leyen: una bambolina che pulisce la faccia alle nefandezze europee
Che Ursula Von der Leyern sia stata la donna che ha applicato le misure più antidemocratiche a livello europeo è un dato di fatto.
La sua incapacità si è vista quando nello scoppio della pandemia, si è spesa per far stipulare dei contratti sconvenienti per la popolazione e coperti da segreto industriale con le compagnie farmaceutiche. Il paese che aveva più bisogno di vaccini nella fase iniziale era l’Italia, ma la Von der Leyen non seppe gestire questo impiccio, tant’è vero che Draghi dovette intervenire per forzare la mano in favore degli italiani.
In un momento dove la situazione di guerra degenerava, Von der Leyen, invece di prendere l’aereo e partire per Mosca per trovare un accordo, non solo ha accelerato i tempi dell’annessione all’UE dell’Ucraina, ma ha delegato a Macron e Scholz la trattativa con Putin senza fornirgli un supporto adeguato di disponibilità.
E’ stata una donna, lei, ad avallare il primo atto di censura delle testate giornalistiche russe in Europa, ad infliggere sanzioni “pesantissime” alla Russia promettendo che sarebbero falliti in poco tempo, lei sempre a spingere per gli armamenti all’Ucraina ed ai gruppi estremisti di destra accomunandoli ai valori europei per cui erano disposti a morire.
Gli effetti delle sue politiche sono stati:
- rafforzare la posizione della Russia nel campo della fornitura del gas
- favorire la crescita di un nuovo ordine mondiale ad Oriente
- relegare la popolazione europea su diverse piattaforme social, Telegram e TikTok, gestite da potentati stranieri ostili
- mandare a picco la produttività europea annientando sistemi industriali di Italia e Germania.
Cui prodest?
Abbiamo detto che il potere si serve di volti puliti per commettere l’opposto di quanto promesso, ma dalle donne di successo, in carriera seppur madri, i risultati avuti non sono stati positivi ed hanno favorito accordi commerciali con gli USA, la forza del Dollaro sull’Euro, fenomeno raro da quando esiste l’EU, la restrizione di diversi diritti della popolazione del vecchio continente e la normalizzazione di ideologie ultranazionaliste finalizzare ad un conflitto bellico senza ovviamente far comprendere che la terza guerra mondiale ha avuto inizio. A parte Lagarde, che ha una propensione da sempre ad essere antipatica alla popolazione per i suoi ruoli da “ragion di stato economista“, Sanna Marin e Von der Leyen ci hanno sempre rassicurato che avrebbero difeso l’Europa dal nemico, ma invece, analizzando gli effetti delle loro politiche, è facile intuire che non hanno affermato il ruolo dell’Europa a livello diplomatico, la sua indipendenza dal punto di vista economico, bensì hanno favorito lo scontro tra due mondi distanti tra loro e sicuramente diversi dal nostro. Se gli Usa piangono e la Russia fallirà tra qualche anno, l’Europa è sulla via del fallimento a causa di politiche messe in piedi da più di una quota rosa.
Non sono le quote rosa a rendere migliore la politica, ma gli uomini e le donne che curano gli interessi dei propri cittadini differentemente da visi angelici e bamboline che rassicurano con la loro maternità per poi farci vivere in una società sempre più cupa e sempre più meno libera.
Editoriali
Anche su Giovanna Pedretti avevamo ragione
Tempo di lettura: 2 minuti. Procura di Lodi chiede l’archiviazione sul suicidio di Giovanna Pedretti, escludendo colpe di Lucarelli e Biagiarelli: la recensione era falsa
Recentemente, la Procura di Lodi ha avanzato una richiesta di archiviazione per il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta a gennaio nelle acque del Lambro. L’indagine ha escluso qualsiasi istigazione o aiuto al suicidio da parte di terze persone.
Dettagli dell’indagine
La vicenda di Pedretti aveva suscitato grande attenzione mediatica, specialmente sui social media, dopo che era stata accusata ingiustamente di aver pubblicato una recensione falsa online. Questo episodio era seguito a una tempesta di critiche, principalmente influenzata da una serie di post di Selvaggia Lucarelli e del suo compagno, Lorenzo Biagiarelli, che avevano messo in dubbio l’autenticità della recensione. Tuttavia, le indagini hanno dimostrato che la recensione era effettivamente falsa e che nessuna azione diretta di terzi ha contribuito al tragico evento.
Esito e Reazioni
Con la richiesta di archiviazione, si chiude un capitolo doloroso, ma sorgono interrogativi sulla responsabilità dei media e delle figure pubbliche nell’amplificare situazioni che possono avere conseguenze gravi. Selvaggia Lucarelli, tramite i suoi canali social, ha espresso sollievo e ha criticato duramente la stampa per la gestione della notizia, sottolineando come la situazione abbia evidenziato una “storia squallida e meschina”.
Matrice Digitale dalla parte della verità
Matrice Digitale si è schierata senza esito a favore di Selvaggia Lucarelli e del giornalista del TG3 andato a chiedere spiegazioni sulla veridicità del post su cui si è scatenata una gogna mediatica con un richiamo ufficiale dell’azienda attraverso il Governo. La verità era chiara dall’inizio: la recensione era falsa ed era stata trasformata in una notizia solo perchè sfruttava l’immagine della comunità LGBT con un messaggio che poteva essere positivo, ma non era sicuramente una notizia. Questo caso non dovrebbe passare inosservato per “rispetto del dolore della famiglia” bensì diventare un caso di studio come tanti altri avvenuti in passato dove la notizia si è costruita per fini politici e commerciali.
Editoriali
Chip e smartphone cinesi ci avvisano del declino Occidentale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Un declino quasi annunciato facendo un’analisi geopolitica degli ultimi eventi nel settore dei semiconduttori
Dopo mesi di sanzioni alla Russia si scopre che l’approvvigionamento di Mosca dei processori è ritornato al livello di normalità Questo vuol dire che su 140 paesi nel mondo, le sanzioni anglo-euro-nato non sono state efficaci a costringere i russi a “rubare le lavatrici per utilizzare i chip“.
La Russia, sta costruendo in casa sua i processori, ma non hanno molto successo se consideriamo il fatto che molti sono difettosi. Quindi li prende dalla Cina che attraverso Huawei è entrata silenziosamente nel Mercato Europeo con la sua ultima creatura: la Serie Pura 70 non solo è uno smartphone potente, ma allo stesso tempo è l’evoluzione in stile Apple di quella che un tempo era considerata una cinesata.
Oggi questa cinesata è prodotta al 90% in Cina con materiali cinesi e questo dovrebbe far comprendere a noi Europei che se non facciamo i bravi, saremmo costretti ad usare i chip delle friggitrici ad aria e le plastiche delle bici per produrre degli smartphone.
Chiudiamo l’analisi, che difficilmente leggerete altrove per tanti motivi, tra cui la lesa maestà. La chiusura della fabbrica di Intel in Russia coincide con risultati economici disastrosi del gigante tecnologico.
Indovinate chi sta sopperendo a questa perdita con fondi pubblici: l’Europa.
Editoriali
MITRE vittima di zero day Ivanti: anche i migliori le prendono
Tempo di lettura: 2 minuti. Anche le organizzazioni ben preparate come MITRE possono essere vulnerabili a minacce cibernetiche avanzate
Nel contesto della sicurezza informatica, anche le organizzazioni più preparate possono trovarsi vulnerabili di fronte a minacce persistenti e avanzate, come dimostrato dagli attacchi recentemente subiti da MITRE. Questo caso sottolinea l’importanza di adottare un approccio informato sulle minacce per la difesa contro gli attacchi cyber sempre più sofisticati.
Cos’è MITRE?
MITRE è una corporazione senza scopo di lucro americana con sede principale a Bedford, Massachusetts, e una secondaria a McLean, Virginia. Fondata nel 1958, l’organizzazione opera centri federali di ricerca e sviluppo (FFRDCs) per conto del governo degli Stati Uniti. MITRE è dedicata all’interesse pubblico e lavora su una vasta gamma di questioni di sicurezza nazionale, aviazione, sanità, cybersecurity e innovazione del governo.
La missione principale di MITRE è quella di risolvere problemi complessi per un mondo più sicuro, fornendo ricerca, sviluppo e consulenza strategica ai vari enti governativi per aiutarli a prendere decisioni informate e implementare soluzioni tecnologiche avanzate. Uno degli aspetti notevoli del lavoro di MITRE è il suo impegno nella sicurezza informatica, attraverso lo sviluppo di framework e strumenti come il Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) e l’ATT&CK framework, che sono largamente utilizzati a livello internazionale per la gestione delle minacce e la protezione delle infrastrutture critiche. Per ulteriori informazioni, puoi visitare il sito ufficiale.
Dettagli dell’attacco subito da MITRE
MITRE, un’organizzazione che si impegna a mantenere elevati standard di sicurezza cibernetica, ha recentemente rivelato di essere stata vittima di un attacco informatico significativo. Nonostante la solidità delle sue difese, MITRE ha scoperto vulnerabilità critiche che sono state sfruttate dagli attaccanti, segnalando un tema di sicurezza concentrato sulla compromissione di dispositivi di protezione perimetrale.
L’incidente e le sue conseguenze
L’attacco ha avuto inizio con un’intensa attività di ricognizione da parte degli attaccanti nei primi mesi del 2024, culminata nell’uso di due vulnerabilità zero-day nel VPN di Ivanti Connect Secure, bypassando l’autenticazione multifattore tramite session hijacking. Questo ha permesso agli attaccanti di muoversi lateralmente e infiltrarsi profondamente nell’infrastruttura VMware di MITRE, utilizzando account amministrativi compromessi e un mix di backdoor sofisticate e web shell per mantenere la persistenza e raccogliere credenziali.
Risposta di MITRE all’incidente
La risposta all’incidente ha incluso l’isolamento dei sistemi colpiti, la revisione completa della rete per impedire ulteriori diffusione dell’attacco, e l’introduzione di nuove suite di sensori per monitorare e analizzare i sistemi compromessi. Inoltre, l’organizzazione ha avviato una serie di analisi forensi per determinare l’entità del compromesso e le tecniche utilizzate dagli avversari.
Lezioni apprese e miglioramenti futuri
Questo incidente ha rafforzato per MITRE l’importanza di comprendere i comportamenti degli hacker come mezzo per sconfiggerli, spingendo l’organizzazione a creare tassonomie comportamentali che catalogano le TTP (tattiche, tecniche e procedure) degli avversari, che hanno portato alla creazione di MITRE ATT&CK®. Questo evento ha anche stimolato l’adozione del concetto di difesa informata dalle minacce, culminando nella creazione del Center for Threat-Informed Defense. L’incidente di sicurezza subito serve da monito per tutte le organizzazioni sulla necessità di mantenere sistemi di difesa aggiornati e proattivi, utilizzando le risorse come il MITRE ATT&CK, costantemente monitorato anche da CISA i cui bollettini sono riportati puntualmente da Matrice Digitale, per rimanere informati sulle ultime strategie degli avversari e su come contrastarle efficacemente.
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