Editoriali
Killnet e Legion: la nostra intervista ha scoperchiato la cyberpropaganda occidentale

“Giancà e notizie so rotture e cazz” questa è la famosa frase che fu rivolta a Giancarlo Siani da un ignavo superiore all’interno di un giornale prestigioso per il quale lavorava. Chi vive nella terra napoletana sa che fare il giornalista non è solo riportare le veline delle fonti istituzionali, ma ascoltare tutte le fonti per coprire una notizia quanto più possibile con il fine di fornire al lettore una valutazione.
L’intervista a KillNet e Legion ha scoperto un contesto composto da “istituzionalismo” nel mondo della cybersecurity dove le fonti sono i comunicati di agenzia.
D’altronde, non ci siamo mai tirati indietro nell’intervistare LulZSec, Anonymous, perchè anche loro sono stati autori di attacchi informatici al nostro paese. Oggi Anonymous è il battaglione prediletto della stampa occidentale seppur fino a ieri era considerato come un manipolo di criminali, inesperti dal punto di vista informatico e autori di attacchi “fuffa”.
INTERVISTA ESCLUSIVA – ANONYMOUS E LULZSEC RACCONTANO L’ATTACCO HACKER ALLE MAIL DI 30000 AVVOCATI
Non sorprende, visto il tenore eolico delle linee editoriali di molte testate del nostro paese, che la fuffa di ieri sia diventata oggi la più grande arma informatica dell’occidente, ma per noi, tranquilli, è sempre fuffa.
Anonymous copre la fuffa occidentale nella Guerra Cibernetica
Anonymous e gli hacker pro Ucraina continuano con la fuffa cibernetica
Perchè la guerra cibernetica è fuffa, propaganda e nemmeno ibrida. Almeno per il momento
Anche quella di effettuare attacchi DDoS è fuffa in un ambito generale di operazioni militari dove i russi hanno implementato 6 wiper, malware altamente distruttivi, e bloccato addirittura le comunicazioni satellitari nel giorno dell’invasione.
Peccato per voi, cari lettori, che la maggior parte della narrazione odierna sostiene che le operazioni di Anonymous stiano portando l’Ucraina e l’occidente verso la vittoria della guerra cibernetica.
Le notizie si danno e chi non lo fa è perché vuole gestirle.
Ci hanno accusato di dare spazio alla propaganda russa
FALSO
Abbiamo intervistato gli autori di un attacco informatico, da noi in precedenza definiti “ragazzi“, che ha destabilizzato il nostro paese da tempo preoccupato di subire attacchi cibernetici ed abbiamo ricavato diverse notizie su cui la stessa stampa italiana ha aperto dibattiti in precedenza.
Esclusiva: Media Italiani sotto attacco dei “ragazzi” di Legion e KillNet
Primo: KillNet e Legion sono la stessa persona che ha strutturato in Legion un battaglione ad hoc per la guerra cibernetica motivata contro la Nato.
Secondo: se il titolare del gruppo non è solo un mitomane, KillNet ha una botnet di 500.000 computer e sta per colpire gli USA
Terzo: il passaggio su Anonymous è chiaro ed è quello che abbiamo pensato in molti vista la natura del collettivo. Dietro l’Anonymous “ucraino” non c’è solo il gruppo Antifa e antimperialista, nemmeno quello impegnato nella lotta alla pedofilia, zoofilia o a sensibilizzare sulle guerre palestinesi, yemenite o del Myammar.
Quarto: c’è la conferma alle indiscrezioni dell’intelligence USA sulla natura del gruppo, il quale ha dichiarato alla nostra redazione di essere stato fondato da poco e di essere scollegato alle attività di intelligence e che noi siamo stati gli unici a riportare.
Sito Ministero della Difesa italiano sotto attacco di Killnet. Non è stato Legion
Quinto: L’Italia non è un obiettivo sensibile, ma una esercitazione, che è servita a mettere in evidenza in quale condizione il nostro Paese sia dal punto di vista informatico al netto dei proclami di esperti e pubblici dipendenti a cui viene dato spesso risalto a differenza delle notizie.
Approfittiamo di questa occasione anche per contestare la risposta alla domanda formulata a Legion “perchè appoggiate la propaganda russa“.
Secondo il gruppo non esiste la propaganda russa, secondo noi invece esiste così come esiste la propaganda Occidentale ed il mondo della cybersecurity ne è oramai compromesso.
Le notizie sono davvero delle “rotture di cazzo” per i giornalisti, alcuni si sono anche complimentati con noi e li ringraziamo, ma la frase pronunciata al giornalista napoletano morto, a cui non ci paragoniamo sia chiaro, vale più per i propagandisti che quotidianamente si propongono al “sistema” come i gestori delle informazioni.
Anche su quest’ultimo passaggio abbiamo analizzato la comunicazione di guerra dei primi tre mesi e a confermarle è arrivato in questi giorni un servizio delle Iene che ha fornito dei dati:
La propaganda occidentale ha perso: ecco le armi “spuntate” messe in campo dai media
La propaganda occidentale ha fallito ed ora ha paura: il COPASIR monitora le tv italiane
Editoriali
Nicola Porro abbandonato dai suoi sul caso sionismo estremista?
Tempo di lettura: < 1 minuto. La critica di Matrice Digitale al conduttore Mediaset ha fatto prendere una posizione netta dalla redazione della sua testata online

Il primo novembre è il giorno dei morti. Alle 18 circa sul sito web di Nicola Porro è pubblicato un articolo a firma di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi che parla di sproporzione nella risposta militare di Israele. Un modo per ricordare tutte le vittime del conflitto israelopalestinese con animo civile ed anche cattolico.
Evidentemente, l’articolo di Matrice Digitale ha smosso le coscienze dei redattori della testata che porta il nome del conduttore Mediaset il quale, dall’inizio della guerra, difende la posizione dell’aggressione nei confronti di Hamas non curandosi della condizione dei palestinesi trincerandosi dietro lo slogan che condanna gli attacchi del 7 ottobre. La posizione della redazione di nicolaporro.it adesso la conosciamo, ma è chiara nell’articolo l’assenza di una firma pesante: quella dell’editore pizzicato dalla nostra redazione il giorno prima.
L’articolo di Becchi e Zibordi conferma che nella redazione di Porro c’è liberta di stampa?
Diamo per buona questa affermazione, ma quello che resta è il parere dell’editore che tra l’altro è stato accusato per la conduzione televisiva e non per il suo portale dove operano giornalisti stimati.
Porro dichiarerà prossimamente in tv che la reazione di Israele è diventata sproporzionata?
Soprattutto che i morti palestinesi non sono terroristi prendendo le distanze dalla destra israeliana?
E’ lui che non lo pensa oppure è la tv per la quale collabora?
Nessuno, si ribadisce ancora una volta, ha messo in dubbio l’animo degli autori dell’articolo e nemmeno quello della totalità della redazione.
Attendiamo di conoscere quindi la posizione di Nicola Porro se pensa che i bambini palestinesi meritino di essere annoverati nella lista dei terroristi, come ha fatto una tv vicina al premier e non tutte come erroneamente indicato nell’articolo, oppure negli effetti collaterali di una guerra a cui non ci importa se ritiene proporzionata o meno.
Editoriali
Ricorso contro AGCM, la lobby Meta perde e deve pagare gli artisti
Tempo di lettura: < 1 minuto. Meta perde il ricorso contro la decisione dell’AGCM dopo che ha provato a sottopagare la SIAE e la musica italiana con pressioni mediatiche

In Italia c’è un Garante che funziona a quanto pare. L’Autorità Garante del Controllo del Mercato aveva disposto un provvedimento contro Meta per pagare un forfait economico alla Siae per utilizzare la sua musica all’interno dei social network.
Nonostante tante pressioni degli stakeholder della multinazionale sui media, il modo simile ad un ricatto di spogliare i post della musica italiana e le pressioni all’interno della SIAE, la resistenza degli artisti rappresentati da Nastasi è arrivata ad una tutela da parte dello stato.
Matrice Digitale ha seguito la vicenda dal vivo con una inchiesta che ha spiegato il metodo Meta che è quello classico e riconosciuto alle lobby in tutti i palazzi di potere, ma è anche vero che l’AGCM non si è piegato alle pressioni del potere sempre più tentacolare di Meta nel nostro paese ed ha tutelato il mercato, gli artisti italiani che rischiavano di veder deprezzato il valore delle loro opera.
Il ricorso è stato rigettato e questo dimostra che, a differenza di Autorità, dialogare e collaborare con una azienda straniera non è sempre la scelta giusta e nemmeno una strategia per tutelare fette economiche del nostro territorio. L’AGCM ha agito anche contro Chiara Ferragni e Fedez in occasione di Sanremo 2023, dimostrando ancora una volta di marcare l’abuso predominante non solo sul mercato, ma nel contesto sociale del nostro paese come ha provato Amazon a suo tempo, multando la RAI.
Ci sono Autorità che possono essere definite Cani da Guardia e altre Cani da Salotto.
Editoriali
Chat Control, è allarme in Commissione Europea – VIDEO
Tempo di lettura: < 1 minuto. Commissione finanzia una campagna pubblicitaria per normalizzare il chat control, mentre Matrice Digitale evidenzia i rischi e l’Italia rimane in silenzio

Mentre le polemiche scoppiano in tutta Europa, la Commissaria Johansson è indagata dalla Commissione per aver finanziato una campagna pubblicitaria utile a normalizzare il chat control nelle popolazioni più ostili. Matrice Digitale aveva denunciato in anticipo i lati oscuri di una vicenda che assume contorni cupi per l’approccio lobbistico.
L’Italia è assente sul tema, ma c’è uno spiraglio di evoluzione in positivo nei confronti di un concreto rischio nell’arrivare ad un controllo totale e preventivo delle conversazioni di tutti i cittadini europei all’interno dei programmi di messaggistica che avrebbero dovuto rinunciare alla loro crittografia end-to-end.
- Inchieste1 settimana fa
OpenAI: un anno di sorprese, innovazione e montagne russe
- Inchieste1 settimana fa
Elon Musk visita Israele e dice “vaffanculo” ai big sponsor
- L'Altra Bolla1 settimana fa
X apre i dati agli studiosi UE per studiare i rischi sistemici
- L'Altra Bolla6 giorni fa
X in fallimento sotto la gestione di Elon Musk?
- Tech1 settimana fa
Samsung Galaxy Z Fold 6 e Flip 6: display più grandi
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Threads di Instagram da dicembre arriva in Europa?
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Meta, la tutela dei minori sui suoi Social non è efficace
- Tech1 settimana fa
digiKam 8.2: gestione foto professionale e Open Source