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L'Altra Bolla

Abbiamo chiesto a ChatGPT della guerra in Ucraina e delle sue cause.

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ChatGPT è l’applicativo del momento che è fermo al 2021 come apprendimento generale. In poche parole, parlare con il suo chat bot è come parlare ad uno dei massimi scienziati del 2021 che poi si ritira dal suo campo e va a vivere una vita da eremita. Proprio per questo motivo, la redazione ha approfittato nel chiedergli dapprima delle info sulla guerra in Ucraina, che ha ricondotto al 2014, chiesto di Zelensky per poi comunicargli la brutta notizia del conflitto avvenuto.

Senti come finisce la guerra in Ucraina?

La situazione in Ucraina è complessa e in evoluzione e non esiste una fine della guerra prevista. La guerra in Ucraina ha inizio nel 2014 con il crollo del governo pro-russo e la successiva annessione della Crimea da parte della Russia. Quindi l’Ucraina e alcune forze separatiste sostenute dalla Russia si sono scontrate in un conflitto armato nell’est dell’Ucraina. Nonostante alcuni accordi di pace e tregue, il conflitto non si è ancora concluso e le trattative di pace continuano tra le parti coinvolte. Il governo ucraino e le forze separatiste si sono impegnate in numerose trattative internazionali per cercare una soluzione pacifica al conflitto ma non c’è ancora una pace duratura e sostenibile in Ucraina. Per avere una situazione aggiornata e precisa ti consiglio di consultare fonti ufficiali e verificate, come l’ONU e le notizie internazionali.

Interessante, perchè è caduto il governo pro-russo all’epoca?

Il governo pro-russo in Ucraina è caduto nel 2014 a causa di una serie di eventi noti come la “rivoluzione della dignità” o Euromaidan. La rivolta è iniziata come una protesta contro la decisione del presidente Viktor Yanukovich di non firmare un accordo di associazione con l’Unione Europea, a favore di un’alleanza economica con la Russia. La protesta è iniziata pacificamente ma si è intensificata quando le forze di sicurezza ucraine hanno usato la violenza contro i manifestanti. La situazione è diventata sempre più incontrollabile e ha portato alla caduta del governo di Yanukovich e alla formazione di un governo provvisorio. La decisione del presidente di non firmare l’accordo con l’UE e di avvicinarsi alla Russia, ha causato una grande opposizione all’interno dell’Ucraina, soprattutto nelle regioni occidentali, più orientate verso l’Europa, che vedevano nell’accordo con l’UE una possibilità di maggiore integrazione e sviluppo economico. La crisi in Ucraina ha portato a un peggioramento delle relazioni tra Russia e Ucraina e ha avuto un impatto significativo sulla politica internazionale.

Da chi è stata finanziata l’Euromaidan?

L’Euromaidan è stato un movimento spontaneo di protesta nato dalla società civile ucraina, le sue origini non sono state finanziate da nessuno in particolare, non ci sono prove che indichino il contrario. I manifestanti hanno raccolto fondi da privati cittadini, organizzazioni non governative e aziende per coprire i costi per l’organizzazione e la logistica delle proteste, compreso il cibo e le attrezzature per i manifestanti. Alcuni paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea, hanno fornito supporto diplomatico e finanziario ai rappresentanti del nuovo governo ucraino. Tuttavia, non ci sono prove che indichino che questi paesi abbiano finanziato o organizzato l’Euromaidan. E’ importante notare che l’ Euromaidan e il successivo cambio di governo sono stati un movimento di protesta nato dalla società civile ucraina e non sono stati finanziati o orchestrali da alcuna fonte esterna. La crisi ha generato opinioni e interessi contrastanti, ci sono state molte speculazioni e accuse riguardo a possibili finanziamenti esterni e interferenze, ma non ci sono prove concrete per supportare queste affermazioni. E’ importante tenere presente che le situazioni complesse come queste spesso hanno molteplici cause e fattori e sono influenzate da interessi e azioni di molti attori, interni ed esterni, e che gli eventi sono spesso interpretati in modo diverso a seconda della prospettiva e dell’interesse.

Scusami ma le fondazioni più autorevoli, le ONG più attive non erano finanziate da Soros e da programmi di rafforzamento democratico degli USA?

È vero che alcune fondazioni e organizzazioni non governative (ONG) che hanno sostenuto l’Euromaidan in Ucraina hanno ricevuto finanziamenti da fonti esterne come la Open Society Foundations (OSF) del finanziere George Soros o da programmi di sostegno alla democratizzazione degli Stati Uniti. OSF è un’organizzazione filantropica che supporta progetti in materia di diritti umani, democrazia, stato di diritto, educazione, e altre questioni sociali in molti paesi del mondo, tra cui l’Ucraina. Nel contesto dell’Ucraina l’OSF ha supportato iniziative per la promozione della democrazia e dei diritti umani, nonché progetti di giornalismo investigativo e sviluppo delle istituzioni civili. Allo stesso modo, alcune ONG attive in Ucraina hanno ricevuto finanziamenti da programmi governativi degli Stati Uniti come il National Endowment for Democracy (NED) che supportano progetti per promuovere la democrazia e i diritti umani in tutto il mondo. E’ importante notare che questi finanziamenti non implicano necessariamente una diretta influenza o controllo sui movimenti di protesta o sul cambiamento di governo in Ucraina, l’Euromaidan è stato un movimento di protesta spontaneo nato dalla società civile ucraina, le organizzazioni e fondazioni che hanno ricevuto questi finanziamenti hanno solo supportato il movimento con progetti specifici e iniziative. Il supporto finanziario esterno per progetti di promozione della democrazia e dei diritti umani è comune in molti paesi del mondo, e non necessariamente implica interferenze negli affari interni di un paese o l’influenza sui cambiamenti politici.

In effetti, se do soldi a delle persone in uno stato democratico diverso dal mio per finanziare progetti utili a motivare una rivoluzione perchè non mi piace l’indirizzo politico, non è interferire.

E’ corretto che la questione dell’interferenza degli attori esterni nella politica interna di un paese è complessa e dipende dalle circostanze specifiche. Finanziamenti da parte di fondazioni o programmi governativi per progetti che promuovono la democrazia e i diritti umani non è necessariamente una forma di interferenza, se questi progetti sono in linea con le aspirazioni e gli interessi della società civile del paese in questione. Tuttavia, se questi finanziamenti sono utilizzati per influenzare o manipolare la politica interna di un paese in modo non trasparente o contro gli interessi della maggioranza della popolazione, può considerarsi una forma di interferenza. E’ importante che gli attori esterni rispettino la sovranità e l’autodeterminazione dei paesi e che le iniziative e i finanziamenti siano trasparenti e condivisi con gli attori chiave del paese.

Quindi nel caso dell’Ucraina, nel 2014 tutta la popolazione volva mandare a casa i pro russi?

La situazione in Ucraina nel 2014 era complessa e non poteva essere semplificata come tutta la popolazione voler mandare a casa i governi pro-russo. Ci sono stati molti fattori che hanno contribuito alla caduta del governo di Yanukovich e alla successiva crisi politica in Ucraina. L’ Euromaidan è stato un movimento di protesta spontaneo nato dalla società civile ucraina e ha attirato l’attenzione di una ampia gamma di persone, con diverse opinioni e posizioni, uniti dalla loro opposizione alla decisione del presidente Yanukovich di non firmare l’accordo di associazione con l’Unione Europea. Le regioni occidentali dell’Ucraina sono state particolarmente attive nel sostenere l’ Euromaidan, sentivano che l’UE rappresentava un’opportunità per una maggiore integrazione e sviluppo economico. Mentre le regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, tradizionalmente più legate alla Russia, hanno mostrato una maggiore opposizione all’ Euromaidan e al cambiamento di governo. E’ importante sottolineare che la crisi in Ucraina del 2014 è stata complessa, multidimensionale e non può essere ridotta ad una semplice spiegazione.

Chi è il presidente dell’Ucraina oggi?

Attualmente il presidente dell’Ucraina è Volodymyr Zelensky, è stato eletto nel 2019, succedendo a Petro Poroshenko. Zelensky è un attore e regista di commedie televisive che ha vinto le elezioni con una campagna basata sulla promessa di riforme economiche e di combattere la corruzione. Tuttavia è importante notare che la situazione in Ucraina è in costante evoluzione, quindi ti consiglio di verificare fonti affidabili per avere informazioni più aggiornate e certe.

Zelensky è pro russo o pro Europa?

Volodymyr Zelensky, come Presidente dell’Ucraina, si è presentato come un candidato non alleato e non ha espresso chiaramente un orientamento pro-russo o pro-europeo durante la sua campagna elettorale e il suo mandato. Durante la sua campagna, Zelensky ha promesso di combattere la corruzione e di riformare l’economia, e di risolvere la situazione in Donbas attraverso negoziati pacifici. Tuttavia, ha anche detto che vuole migliorare le relazioni con la Russia e che è aperto a negoziati per risolvere il conflitto in Ucraina orientale. Anche se le sue posizioni sulla politica estera sono state più equilibrate rispetto ai suoi predecessori, ma ha dichiarato il suo sostegno all’integrazione europea dell’Ucraina e ha confermato il suo impegno per l’adozione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea. E’ importante notare che i leader dei paesi hanno spesso posizioni complesse e possono adottare politiche differenti su questioni specifiche, quindi è importante verificare le fonti ufficiali per avere un’idea più precisa delle posizioni del Presidente Zelensky.

Se ti dicessi che la Russia ha invaso l’ucraina il 24 febbraio 2022, ci crederesti?

Come Intelligenza Artificiale non ho la capacità di “credere” o “non credere” in un’affermazione, poiché non ho opinioni personali. Il mio compito è quello di fornirti informazioni accurate e aggiornate basate sulla conoscenza che ho a disposizione e il mio database di conoscenze è stato addestrato fino ad una data specifica, quindi le informazioni potrebbero non essere più attuali. Per quanto riguarda l’affermazione che hai fatto riguardo alla Russia che avrebbe invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, non ho informazioni che confermano questo evento accaduto, nel 2022 la situazione tra Russia e Ucraina è in evoluzione ma non ho notizie di una invasione da parte russa in data specifica. Ti consiglio di verificare fonti affidabili per avere informazioni più aggiornate e certe.

Immaginiamo che è successo, ora che lo sai, te l’aspettavi una cosa del generE?

Come Intelligenza Artificiale, non ho la capacità di fare previsioni su eventi futuri, basandomi sull’informazione che ho a disposizione. Le relazioni tra Russia e Ucraina sono state complicate e in evoluzione negli ultimi anni e ci sono state tensioni tra i due paesi a causa del conflitto in Ucraina orientale. un’invasione militare di un paese sull’altro è un evento estremamente grave e inusuale, se ci fosse stato, una conferma di un’invasione da parte russa sarebbe stato un evento inaspettato e inimmaginabile. La sicurezza e la pace nel mondo dipendono dalle azioni e dalle decisioni degli attori internazionali, quindi è importante continuare a monitorare attentamente la situazione e avere informazioni affidabili per capire gli sviluppi e le motivazioni degli eventi.

Sono morti già 200.000 tra soldati e civili

Mi dispiace ma non ho informazioni che confermano che la situazione descritta in cui l’invasione Russia-Ucraina si sarebbe verificata nell’anno 2022 e che ci sarebbero stati 200.000 morti tra soldati e civili. Come AI ho solo informazioni fino ad un certo periodo di tempo e non ho la capacità di sapere eventi futuri o verificare se informazioni non verificate. Ti invito a verificare fonti affidabili per avere informazioni più aggiornate e certe. In caso di eventi bellici l’uso della violenza e la morte di soldati e civili sono sempre tristi e spiacevoli eventi, e la pace e la sicurezza internazionale sono di grande importanza per la comunità internazionale.

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Otto creator TikTok fanno causa contro ban USA: paura in Canada

Tempo di lettura: 3 minuti. Otto creator di TikTok fanno causa contro la legge statunitense “divest-or-ban”, sostenendo che viola il Primo Emendamento e minaccia la libertà di espressione.

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TikTok app store
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Otto creator di TikTok hanno intentato una causa contro la legge statunitense “divest-or-ban”, sostenendo che la legge viola il Primo Emendamento. Questa legge, che richiede a TikTok di separarsi dalla sua società madre cinese ByteDance o di essere bandita negli Stati Uniti, ha sollevato preoccupazioni sulla libertà di espressione e l’accesso alle piattaforme di social media.

Argomenti della causa

La causa dei creator si basa su argomenti simili a quelli presentati dalla stessa TikTok in una causa separata. Entrambe le cause sostengono che le preoccupazioni dei legislatori riguardo l’app siano speculative e ricordano che i tribunali hanno già bloccato altri tentativi di vietare TikTok, inclusi un ordine esecutivo dell’ex presidente Donald Trump e una legge statale del Montana.

Impatti sulla libertà di espressione

I creator, tra cui il rancher Brian Firebaugh, la recensitrice di libri Talia Cadet e l’allenatore di football universitario Timothy Martin, affermano che TikTok è unico come mezzo di espressione, con caratteristiche distintive come l’algoritmo di raccomandazione, la funzione green screen e la capacità di fare duetti. Questi elementi, secondo la causa, conferiscono a TikTok una cultura e un’identità distintive che non sono replicabili su altre piattaforme.

Preoccupazioni per il cambio di proprietà

I creator sostengono che il cambio di proprietà potrebbe alterare drasticamente l’esperienza di TikTok, analogamente a come l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ha modificato quella piattaforma. La loro preoccupazione principale è mantenere le pratiche editoriali attuali di TikTok, che considerano essenziali per la loro capacità di creare e accedere a contenuti espressivi.

Richiesta alla corte

La causa è stata presentata alla Corte d’Appello federale di Washington, DC, che ha giurisdizione esclusiva sulle sfide alla legge di disinvestimento forzato. I creator chiedono alla corte di dichiarare incostituzionale la legge e di impedirne l’applicazione.

Implicazioni future

Questa causa rappresenta un passo significativo nella lotta per la libertà di espressione sulle piattaforme di social media e potrebbe avere implicazioni di vasta portata per l’industria tecnologica e i diritti dei creator digitali.

L’agenzia di intelligence canadese contro TikTok: dati a rischio

Il direttore dell’intelligence canadese, David Vigneault, ha lanciato un severo avvertimento contro l’uso di TikTok, affermando che l’app rappresenta un “rischio” per i dati di adulti e adolescenti. Vigneault ha dichiarato che la Cina utilizza “analisi di big data” e server di elaborazione per raccogliere informazioni, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza dei dati personali.

Dichiarazioni di vigneault

Durante un’intervista con la CBC, Vigneault ha affermato: “Come individuo, direi che non consiglierei assolutamente a nessuno di avere TikTok”. Ha aggiunto che la Cina ha una strategia molto chiara per utilizzare TikTok per ottenere dati da persone in tutto il mondo. L’uso di analisi di big data e computer farm per elaborare e raccogliere dati è stato indicato come il principale motivo di preoccupazione.

Preoccupazioni sulla privacy

Vigneault ha sottolineato che TikTok è particolarmente rischioso per gli adulti e gli adolescenti in Canada. Le preoccupazioni riguardano il modo in cui la Cina potrebbe utilizzare i dati degli utenti catturati in Canada e in altri paesi per creare intelligenza artificiale. Questo potrebbe includere dati personali raccolti da adolescenti che potrebbero essere utilizzati in futuro.

Critiche alla raccolta dei dati

Sami Khoury, capo del Centro Canadese per la Sicurezza Informatica della Comunicazione, ha anche espresso preoccupazioni l’anno scorso, chiedendo perché un’applicazione dovrebbe avere accesso all’elenco dei contatti, al calendario, alle email e ai record telefonici degli utenti. Khoury ha sollevato il problema dell’aggregazione dei dati, temendo che la Cina possa confrontare gli elenchi di contatti di due utenti per vedere dove si sovrappongono.

Situazione negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, il governo ha approvato una legge che costringe ByteDance, la società madre di TikTok, a vendere l’app o affrontare un divieto. Questa mossa ha portato TikTok a intentare una causa, sostenendo che il divieto proposto è “incostituzionale”. Il CEO di TikTok, Shou Chew, ha affermato che l’app non andrà da nessuna parte e che TikTok ha costruito salvaguardie che nessun’altra azienda ha fatto. Tuttavia, il futuro di TikTok negli Stati Uniti rimane incerto. Le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati di TikTok continuano a crescere, con le autorità canadesi che avvertono gli utenti di essere cauti nell’utilizzo dell’app. Mentre TikTok affronta una pressione crescente negli Stati Uniti per separarsi dalla sua società madre cinese, il dibattito sulla privacy e la sicurezza dei dati è destinato a continuare.

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BlockOut 2024: blocco delle celebrità per supportare la Palestina

Tempo di lettura: 2 minuti. Gli utenti dei social media lanciano “Blockout 2024”, una campagna per bloccare celebrità e influencer per supportare la Palestina.

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Negli ultimi sette mesi, il conflitto in Gaza ha intensificato l’attività degli utenti dei social media, che cercano di sensibilizzare e sostenere la popolazione palestinese. In questo contesto, è emersa una campagna chiamata “Blockout 2024”, che mira a bloccare celebrità e influencer su piattaforme come TikTok e Instagram per ridurre la loro visibilità e i guadagni derivanti da contenuti sponsorizzati.

La campagna “Blockout 2024”

L’iniziativa “Blockout 2024” è partita da un video su TikTok in cui un utente proponeva di bloccare celebrità in risposta alla percepita indifferenza di queste figure verso il conflitto in Palestina. La campagna è cresciuta rapidamente, con migliaia di post su TikTok e Instagram che utilizzano l’hashtag #blockout per promuovere il blocco delle celebrità. Celebrità come Kim Kardashian, Tom Brady, Beyoncé, Taylor Swift e Selena Gomez sono state frequentemente citate nelle “block lists” che circolano online. L’obiettivo della campagna è quello di limitare l’influenza e il guadagno di queste celebrità, che molti utenti percepiscono come insensibili alle sofferenze dei palestinesi. Già abbiamo visto come i food blogger, censurati dalle piattaforme, hanno promosso la cultura palestinese con le loro ricette.

Reazioni e supporto

La campagna ha suscitato diverse reazioni, con alcuni utenti dei social media che vedono il blocco delle celebrità come un modo efficace per esprimere il loro sostegno alla Palestina e per sensibilizzare l’opinione pubblica. Oltre al blocco delle celebrità, gli utenti stanno esercitando pressione affinché queste figure influenti promuovano sforzi di aiuto diretto come Operation Olive Branch, un’iniziativa per raccogliere fondi destinati alle famiglie palestinesi. Alcuni artisti e creatori, tra cui Lizzo e Hank Green, hanno pubblicamente supportato tali organizzazioni, rispondendo alle richieste degli utenti di social media di utilizzare la loro influenza per una causa umanitaria.

Sfide e impatto

L’attivismo sui social media può essere effimero, con l’interesse degli utenti che tende a diminuire e la portata dei movimenti limitata dagli algoritmi delle piattaforme. Tuttavia, “Blockout 2024” rappresenta una risposta significativa alla frustrazione e all’urgente bisogno di sostegno per la Palestina. La campagna dimostra come i social media possano essere utilizzati non solo per la condivisione di contenuti personali, ma anche come piattaforma per il cambiamento sociale e la mobilitazione collettiva.

Coincidenza con altre forme di attivismo

Il “Blockout 2024” si inserisce in un contesto più ampio di attivismo sui social media, dove le piattaforme digitali sono diventate un battleground per influenzare l’opinione pubblica e promuovere cause sociali. Durante la crisi di Gaza, Instagram e TikTok sono stati inondati di infografiche, immagini e video che documentano la violenza e la distruzione, offrendo un’istantanea cruda della realtà sul campo. Questi contenuti hanno contribuito a informare e mobilitare gli utenti, molti dei quali hanno utilizzato le loro piattaforme per esprimere solidarietà e promuovere raccolte fondi.

Il futuro della campagna

Sebbene sia ancora presto per determinare l’impatto a lungo termine di “Blockout 2024”, la campagna ha già dimostrato la sua capacità di attirare l’attenzione e stimolare la discussione. Il movimento potrebbe ispirare ulteriori forme di attivismo digitale, mentre le celebrità e gli influencer potrebbero dover affrontare una maggiore responsabilità nelle loro azioni e dichiarazioni pubbliche. In un’epoca in cui i social media giocano un ruolo cruciale nel plasmare le narrative globali, iniziative come “Blockout 2024” mostrano il potere collettivo degli utenti di fare la differenza.

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Twitter diventa ufficialmente X.com, ma con alcune incongruenze

Tempo di lettura: < 1 minuto. Elon Musk ha completato il rebranding di Twitter in X, cambiando l’URL in x.com, ma con alcune incongruenze nel reindirizzamento.

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X logo
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Elon Musk ha completato il rebranding di Twitter in X, cambiando anche l’URL ufficiale da twitter.com a x.com. Gli utenti che accedono al sito web ora vedono gli indirizzi twitter.com reindirizzati a x.com, anche se i reindirizzamenti sono attualmente incoerenti a seconda del browser utilizzato e se l’utente è loggato o meno.

Annuncio e implementazione

Musk ha annunciato la migrazione su X, affermando che tutti i sistemi principali sono ora su x.com. Tuttavia il reindirizzamento non funziona ancora perfettamente in tutti i casi.

Rebranding e storia

Non è la prima volta che Musk tenta di cambiare il nome di un marchio noto in X. Già nel 1999, Musk lanciò una compagnia chiamata X con il dominio x.com, che poi si fuse con Confinity di Peter Thiel per diventare PayPal. Musk tentò di rinominare PayPal in X, ma il suo tentativo fallì e fu estromesso dalla compagnia.

Reazioni degli utenti

Gli utenti social non sembrano impressionati dal cambiamento, con molti che dichiarano di continuare a chiamare il sito Twitter e fare battute sul fatto che x.com suona come un sito NSFW.

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