Robotica
La pelle del sensore rende le protesi e i robot più sensibili al tatto
Tempo di lettura: 2 minuti. L’Iran APT lancia attacchi “watering-hole” contro organizzazioni mediterranee nel settore marittimo e logistico,
Un nuovo sensore, simile alla pelle umana, è stato sviluppato per migliorare la sensibilità tattile e la destrezza delle protesi e dei robot. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare il modo in cui le macchine interagiscono con il mondo e con gli esseri umani.
Caratteristiche del sensore
Applicato alla superficie di un braccio protesico o di un arto robotico, il sensore offre sensibilità al tatto e destrezza, facilitando compiti che possono essere difficili per le macchine, come raccogliere un pezzo di frutta morbida. Il sensore è anche morbido al tatto, simile alla pelle umana, rendendo le interazioni con gli esseri umani più sicure e realistiche. “Il nostro sensore può percepire diversi tipi di forze, permettendo a un braccio protesico o robotico di rispondere a stimoli tattili con destrezza e precisione,” ha affermato l’autore dello studio, Dr. Mirza Saquib Sarwar, dell’Università della British Columbia (UBC).
Composizione e funzionamento
Il sensore è principalmente composto da gomma siliconica, lo stesso materiale utilizzato per creare effetti speciali sulla pelle nei film. La sua capacità di piegarsi e formare rughe lo rende simile alla pelle umana. “Il nostro sensore utilizza campi elettrici deboli per percepire gli oggetti, anche a distanza, proprio come fanno i touchscreen. Ma, a differenza dei touchscreen, questo sensore è flessibile e può rilevare forze sulla sua superficie e lungo di essa,” ha spiegato il Dr. John Madden, autore senior dello studio e professore di ingegneria elettrica e informatica presso l’UBC.
Collaborazione con Honda
Il team dell’UBC ha sviluppato la tecnologia in collaborazione con Frontier Robotics e l’istituto di ricerca di Honda. Honda, pioniera nella robotica umanoide dagli anni ’80, ha sviluppato il famoso robot ASIMO e dispositivi per assistere la camminata, oltre al nuovo Honda Avatar Robot.
Produzione e applicazioni future
Il sensore è semplice da fabbricare, rendendolo facilmente scalabile per coprire ampie superfici e per produrre grandi quantità. Mentre la tecnologia dei sensori continua a evolversi, diventando sempre più simile alla pelle umana, c’è la necessità di rendere i robot più intelligenti nella risposta ai sensori. I progressi nei sensori e nell’intelligenza artificiale dovranno procedere di pari passo.
Robotica
Perché i Robot non riescono a superare gli animali in corsa?
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri perché i robot non possono ancora superare gli animali in corsa, nonostante la superiorità tecnologica dei loro componenti
Nonostante decenni di ricerca e milioni di dollari investiti, i robot moderni non riescono ancora a eguagliare le prestazioni motorie degli animali in termini di corsa e resistenza. Un recente studio pubblicato su Science Robotics esplora le ragioni dietro questa discrepanza, offrendo intuizioni significative sulle sfide ancora da superare nel campo della robotica.
Approfondimento dello Studio
Un team interdisciplinare di scienziati e ingegneri da prestigiose università ha condotto uno studio comparativo tra i robot da corsa e gli animali, analizzando vari “sottosistemi” come Potenza, Struttura, Attuazione, Sensoristica e Controllo. Contrariamente alle aspettative comuni, gli elementi ingegneristici dei robot hanno superato in molti casi le controparti biologiche in termini di prestazioni di base.
Superiorità degli Animali nella integrazione e controllo
La ricerca ha rivelato che, sebbene individualmente i componenti dei robot possano essere superiori, gli animali eccellono nell’integrazione e nel controllo di questi componenti, risultando in una maggiore efficienza, agilità e robustezza nei movimenti. Ad esempio, mentre un gnu può migrare per migliaia di chilometri su terreni impervi e una cimice può perdere una zampa e continuare a muoversi senza rallentare, i robot attuali non possono ancora replicare tali capacità.
Implicazioni e potenziali futuri
I ricercatori sono ottimisti riguardo al futuro della robotica, evidenziando come il progresso nel settore sia stato notevole considerando il breve periodo di sviluppo rispetto a milioni di anni di evoluzione animale. Sottolineano l’importanza di migliorare non solo i singoli pezzi hardware, ma soprattutto le metodologie di integrazione e controllo.
Applicazioni pratiche dei Robot da corsa
I robot capaci di correre potrebbero trovare numerose applicazioni pratiche, come la soluzione di problemi di consegna nell’ultimo miglio, operazioni di ricerca in ambienti pericolosi o la gestione di materiali nocivi. Migliorare la mobilità e l’efficacia dei robot in questi contesti potrebbe avere impatti significativi su molteplici settori.
Questo studio enfatizza come, pur con avanzamenti tecnologici significativi, la robotica debba ancora apprendere molto dalla biologia per quanto riguarda l’integrazione e il controllo efficace dei sistemi. Il futuro della robotica da corsa dipenderà dalla capacità degli ingegneri di adottare e adattare principi di integrazione biologica per sviluppare robot che possano competere con l’efficienza e la resilienza degli animali.
Robotica
Atlas di Boston Dynamics non è morto
Tempo di lettura: 3 minuti. Boston Dynamics presenta la nuova versione di Atlas. Via gli attuatori idraulici a favore di una soluzione elettrica. Ma non solo.
Atlas è stato il primo robot umanoide capace di muoversi con agilità e sembianze umane. Dopo oltre 10 anni di sviluppo la Boston Dynamics, azienda del gruppo Hyundai specializzata in robotica, manda in pensione il vecchio modello.
Da quando il progetto ha iniziato a prendere forma ed a diventare noto per i video diffusi dall’azienda, diversi competitor hanno fatto passi da gigante. Boston Dynamics è sempre stata un passo avanti ma ormai FigureAI, Tesla e 1X hanno dato dimostrazione delle capacità dei propri robot umanoidi.
Quel fastidioso rumore che fanno i robot
La principale novità del nuovo Atlas è senza dubbio relativa agli “attuatori”. Gli attuatori sono quella parte dei robot che consente loro di muoversi, soluzione alternativa al sistema muscolare in uso negli esseri umani.
Atlas ha cambiato tecnologia, passato da attuatori idraulici a componenti completamente elettrici che consentono una maggiore velocità e precisione, ma anche una maggiore silenziosità.
Il giorno in cui avremo un robot in casa capace di metterci a posto le mutande richiede, senza dubbio, che l’automa sia molto più silenzioso. Tutti i video che vediamo online non ci permettono di apprezzare l’assordante rumore che queste macchine producono per potersi muovere.
Ciao ciao Atlas idraulico
In questa foto vediamo il modello precedente, protagonista dei famosi video in cui lo abbiamo visto saltare, correre, effettuare movimenti precisi e che richiedono forza fisica.
Benvenuto Atlas posseduto
In questo primo video vediamo il nuovo Atlas, il primo pensiero ci porta ad una iconica scena del film “l’Esorcista”, guardate come si alza in piedi e non ho bisogno di aggiungere altro.
Il motivo per cui i robot sono realizzati con sembianze umane è semplice: il nostro mondo è progettato a misura d’uomo. Tutti gli strumenti che già abbiamo a disposizione, dall’automobile al trapano, sono progettati per essere usati da chi ha mani, gambe e sembianze umane.
Sarebbe sicuramente molto più facile progettare robot che non imitano le sembianze e movenze umane, ma si troverebbero in un mondo ostile dove per aprire una porta devi ancora girare una maniglia.
Cosa sa fare il nuovo Altas?
Boston Dynamics sicuramente ci dimostrerà a breve le capacità di “Atlas Esorcista” in fantastici video che attendiamo con ansia, nel frattempo ecco cosa dichiarano:
Intelligenza Atletica
I modelli di intelligenza artificiale utilizzati per la mobilità di Atlas permettono una migliore connessione tra la “percezione” dell’ambiente circostante e le nuove capacità di controllo.
La capacità di poter adattare in tempo reale i movimenti del corpo in funzione di eventi esterni improvvisi è sicuramente stata una caratteristica distintiva di Atlas. Forse uno dei video diffusi da Boston Dynamics che ha fatto storia è quello dei “maltrattamenti” subiti dal robot quando ha iniziato camminare. Gli ingegneri che spingevano il povero umanoide mentre passeggiava per testare il suo equilibrio sono stati odiati da milioni di utenti.
Manipolazione dinamica
Utilizzare due “mani” contemporaneamente per manipolare oggetti in contenti in cui le cose possono cambiare è un operazione di una complessità enorme. Boston Dynamics promette caratteristiche avanzate negli algoritmi che permettono ad Atlas di affrontare situazioni reali.
Percezione in tempo reale
Atlas osserva l’ambiente che lo circonda costantemente per ricreare un modello matematico del mondo. I sensori che usano gli danno la possibilità di avere una visione “spaziale” e “profonda” sia del luogo, che delle caratteristiche dello stesso.
Modelli di controllo “predittivi”
Grazie a modelli di intelligenza artificiale Altlas è capace di “predirre” l’evolversi delle sue movenze dinamicamente e perfezionare in tempo reale le sue scelte.
Il ruolo dei robot umanoidi
Fino a pochi mesi fa robotica ed intelligenza artificiale erano due argomenti che si fondevano solo nelle fantasie degli autori di fantascienza. Ricerche relegate in laboratori segreti che sembravano seguire due strade distinte.
Oggi è ormai scontato che i modelli AI siano il cuore pulsante di tutte le innovazioni nel campo della robotica. Sarà molto bello osservare le evoluzioni, soprattutto etiche, di questi due settori combinati.
Se siamo preoccupati da un modello di intelligenza artificiale che può acquisire capacità di essere senziente, immaginiamo se l’equazione inizia a comprendere anche una fisicità. Se il mondo si era indignato quando una AI ha iniziato a dover essere censurata al fine di impedirgli di illustrare all’utente come si costruisce una bomba, iniziamo a preoccuparci di un robot che la può produrre utilizzando quello che trova in casa.
Nel mondo reale abbiamo visto come GPT-4 sia in grado di diventare un abile hacker leggendo i bollettini di sicurezza oppure di come le intelligenze artificiali siano in grado di sfruttare le proprie capacità per manipolare le nuove generazioni.
Quando Matrice Digitale aveva previsto tutto:
Robotica
Qualcomm rivoluziona il Wi-Fi e la Robotica con 2 novità
Tempo di lettura: 2 minuti. Qualcomm introduce il chip Wi-Fi QCC730 e la piattaforma di robotica RB3 Gen 2, promettendo avanzamenti significativi per dispositivi IoT e soluzioni robotiche.
Qualcomm ha annunciato il lancio del suo innovativo chip Wi-Fi QCC730 a micro-potenza, progettato per offrire una maggiore portata e velocità di trasferimento dati, riducendo al contempo il consumo energetico e garantendo una connettività diretta al cloud ed ha proposto una nuova soluzione robotica. Questo chip Wi-Fi dual-band a micro-potenza è destinato ai dispositivi IoT, con Qualcomm che punta all’efficienza, vantando un consumo energetico per trasferimento dati inferiore dell’88% rispetto alla generazione precedente.
Wi-Fi Migliorato per l’IoT
Il nuovo chip Wi-Fi introduce anche la connettività diretta al cloud e l’integrazione con Matter, caratterizzando un SDK open source e un IDE, oltre alla possibilità di offloading della connettività al cloud attraverso lo stack software. Presentato come un’alternativa al Bluetooth per le applicazioni IoT, il chip può operare sia in modalità hosted che hostless, offrendo una versatilità senza precedenti per una vasta gamma di dispositivi intelligenti.
Piattaforma di Robotica RB3 Gen 2
Parallelamente al QCC730, Qualcomm ha svelato la sua piattaforma di robotica RB3 Gen 2, dotata di AI on-device per soluzioni aziendali e industriali. Questa offerta di fascia media nel portafoglio di piattaforme di robotica di Qualcomm include il CPU QCS6490 di Qualcomm (8 core, fino a 2.7GHz), la GPU Adreno 643, il supporto per sensori di camera multipli e un chip Wi-Fi 6E integrato. La piattaforma include anche Bluetooth 5.2 e audio LE.
Estendendo la Robotica a nuovi Orizzonti
Con la piattaforma RB3 Gen 2, Qualcomm mira a una gamma più ampia di prodotti, inclusi droni, fotocamere e altri dispositivi industriali. I kit di sviluppo sono forniti con alimentatore, altoparlanti, cavo USB e una scheda di sviluppo. Qualcomm offre anche Vision Kits con staffe di montaggio e telecamere CSI (Camera Serial Interface).
La disponibilità della piattaforma RB3 Gen 2 di Qualcomm è prevista a partire da giugno, promettendo di apportare significativi avanzamenti nel campo della robotica, con l’integrazione di tecnologie avanzate di connettività e intelligenza artificiale.
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